Hanno preso il via, in Calata Cuneo, sul porto di Oneglia, i lavori di smantellamento del punto di prima vendita del pescato. La struttura, così come approvato dalla Conferenza dei Servizi, verrà trasferita all’inizio del molo lungo. Contestualmente, è prevista la demolizione della palazzina, a ridosso di Calata Cuneo (dove viveva il nostromo della Capitaneria). Obiettivo dare maggiore respiro a una zona ritenuta strategica per lo sviluppo turistico della città.
Imperia: Calata Cuneo, via a demolizione mercato del pesce
Il trasferimento della struttura per la prima vendita del pescato rientra nel progetto più ampio di protezione e consolidamento della banchina dei pescatori nel porto di Oneglia ed è stato disposto “per esigenze logistiche e dalla necessità di restituire l’originaria visibilità dell’ex sede della Capitaneria di Porto di Oneglia rispetto alle aree di Calata Cuneo. La palazzina ex Capitaneria di Porto è infatti assoggettata a vincolo architettonico“.
Punto prima vendita pescato – ecco gli interventi previsti
- Sono previsti lavori manutentivi sulla tettoia ora allocata a bordo banchina della Calata Cuneo, la sua rimozione in toto con ripristino del fondo, la sua ricollocazione in un nuovo poligono di base sul molo Lungo;
- le lavorazioni puntuali sul manufatto, positive per gli aspetti di natura paesaggistica, sono finalizzate a minuti ripristini sugli elementi metallici (asportazione vecchia pittura in fase di distacco ed ossidazione, stesura zincante, tinteggiatura) e listelli frangisole (recupero degli esistenti, integrazione parti ammalorate, finitura, nuova dotazione di ogni fronte di pannelli frangisole/parapetti di altezza cm 110) fino al corretto assemblaggio (saldatura);
- il ripristino del fondo in asfalto complanare sulla Calata Cuneo, nel tratto in corrispondenza della Via Bormano e della Via Barbagelata, è coerente alla pavimentazione in atto, altrimenti meritevole di un miglioramento estetico comunque estraneo a quanto in oggetto; il sedime residuale dalla rimozione del manufatto misura mt 13 x 6, esiguo per prospettare nuovo lastricato o altro;
- la nuova localizzazione interessa una porzione libera del molo Lungo. La struttura in metallo e legno che si recupera mantiene le dimensioni di mt 13 x 6 h 3,05. La valutazione in termini della sua compatibilità dimensionale-tipologica è positiva in rapporto alla geometria dello stesso molo Lungo, che presenta camminamenti paralleli, elementi di arredo urbano, panchine e fioriere, alcune palme, illuminazione pubblica e tratti di ringhiere ed anche in considerazione della precisa finalità degli operatori a cui è riservato, in rapporto all’ambiente portuale di riferimento.
Le prescrizioni
- l’area residuale dalla rimozione del manufatto a bordo di calata Cuneo sia ripristinata a regola d’arte, compreso il distacco verso l’edificio civ. 4, complanare alla restante superficie viaria e pedonale, previa demolizione del solettone in cls, senza danneggiamenti al bordo in basoli; il Comune valuti il posizionamento di un elemento di arredo urbano panchina-fioriera come quelle presenti nell’area con affaccio a mare, con eventuale integrazione di parapiedi sferici ad oggi allineati sulla banchina;
- il riposizionamento del manufatto sul molo Lungo interessa il tratto della banchina minore sottostante appunto la diga principale, tramite nuovi montanti in prosecuzione strutturale del disegno della tettoia che si recupera; a tal proposito si privilegino, in alternativa a verniciature bisognose di manutenzioni periodiche, trattamenti duraturi che oltre ai fini antiruggine, contengano in sé una finitura superficiale di buon risultato estetico e di tonalità grigio chiaro;
- il fronte triangolare del fronte di levante, residuo dalla realizzazione del nuovo piano di spiccato (necessariamente orizzontale), insieme ad eventuali altre frazioni a vista, sia rifinito in intonaco pigmentato grigio resistente all’aggressività marina, ciò in alternativa alla previsione di cls. ciclopico a vista; i pluviali siano di colore grigio;
- gli elementi di legno, frangisole sulla copertura piana e laterali, siano trattati con idonea protezione per la loro maggiore durabilità;
- i documenti progettuali confermano alcune colonnine da rimuovere o spostare a filo banchina; a tal proposito le relative armadiature, come fornite dalle aziende erogatrici dei servizi, siano confinate in posizione marginale alla struttura; si provveda alla preventiva ricognizione di eventuali interferenze (sottoservizi) in rapporto all’intervento, peraltro pochissimo invasivo.