13 Novembre 2024 01:42

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13 Novembre 2024 01:42

Imperia: zona arancione a San Valentino, insorge Confesercenti. “Subito ristori. Si esca da logica emergenziale”

In breve: Confesercenti Imperia ha inviato una nota stampa agli organi di informazione per esprimere il proprio dissenso.

Confesercenti Imperia ha inviato una nota stampa agli organi di informazione per esprimere il proprio dissenso in merito alla decisione del Governo di istituire la zona arancione a partire da oggi, 14 febbraio, provocando la vibrante protesta dei ristoratori che hanno perso prenotazioni e introiti di San Valentino.

Imperia: zona arancione a San Valentino, insorge Confesercenti

Le nostre imprese stanno attraversando uno dei momenti più drammatici della storia e il ritorno della Liguria alla zona arancione comporta l’ennesimo danno al tessuto economico, in particolare a tutta la filiera della ristorazione, che vale solo per San Valentino decine di milioni di euro in termini di costi sostenuti e mancati incassi – si legge nella nota – Bisogna che il nuovo Governo insieme a tutte le Regioni cambino radicalmente sistema, il preavviso deve essere dato alle attività economiche almeno 5 giorni prima della scadenza per l’eventuale cambio di colore.

Va poi definitivamente superato l’impianto del DPCM, consentendo l’apertura dei pubblici esercizi a pranzo e a cena in zona gialla ed a pranzo in zona arancione. Non ci stiamo più a essere additati come i responsabili dei contagi, a fronte di tutti i protocolli sanitari puntualmente applicati.

Occorre subito un ristoro per coprire anche i danni di San Valentino per la categoria, che non sono solo riconducibili alla pandemia, ma ad una confusa gestione della comunicazione da parte della Regione. Siamo stanchi di inutili scaricabarili e di improbabili soluzioni dell’ultimo minuto.

I ristoratori di altre regioni erano stati informati del cambio di colore con anticipo e l’ipotesi di ordinanze regionali in contrasto con quella ministeriale non può essere una soluzione. Così si contribuisce solo ad aggiungere confusione alla confusione, mettendo ulteriormente a rischio le imprese e soprattutto non conseguendo l’obiettivo che ora è indispensabile: cambiare registro, programmare, uscire dalla logica emergenziale dopo un anno di soluzioni estemporanee, affastellamento di provvedimenti, ristori al contagocce.

Le istituzioni devono tutelarci, creare le condizioni per rispettare le regole, e non costringerci a percorrere la strada dell’illegalità, pericolosa per tutti. Le imprese non vivono di slogan, false speranze, illusioni, hanno bisogno di risposte certe a problemi reali. Sono tantissime le voci di chi ha comprato centinaia di euro di prodotti freschi destinati alla spazzatura, peggiorando ancora il proprio indebitamento e aggiungendo disperazione alla disperazione. Anche l’istanza di posticipazione dell’entrata in vigore è arrivata purtroppo troppo tardi, con le disdette arrivate a pioggia.

Va stabilito un tavolo di interlocuzione stabile con le associazioni della somministrazione per gestire la situazione senza causare ulteriori ferite alle imprese”.

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