24 Dicembre 2024 02:31

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Variante progetto pista ciclabile: le preoccupazioni di Imperia al Centro. “Stravolto impianto originario. Troppo spazio per le auto, visione miope ed antiquata”

In breve: Imperia al Centro esprime forte preoccupazione per la presenza di auto e di un pulmino su alcuni tratti della via ciclopedonale

Imperia al Centro interviene in merito alla Conferenza dei Servizi che, nella mattinata di oggi, esaminerà la variante del Progetto della pista ciclabile. Il gruppo esprime forte preoccupazione per la presenza di auto e di pulmino su alcuni tratti della via ciclopedonale.

Pista ciclabile: le preoccupazioni di Imperia al Centro

“Oggi si terrà la conferenza dei servizi per esaminare la variante del progetto della pista ciclopedonale, approvata dalla Giunta del Comune di Imperia lo scorso 23 giugno.

Come Imperia al Centro abbiamo esaminato il progetto, ed esprimiamo forte preoccupazione: la pista ciclopedonale deve diventare, oltre che un’infrastruttura turistica, anche una svolta in tema di mobilità sostenibile, e un volano per realizzare una città più a misura d’uomo, con meno spazio per le auto e più spazio ai cittadini.

Invece nella variante che la Giunta ha approvato vi sono diverse criticità, già presenti nella prima versione del progetto, che stravolgono l’impianto originario.

In particolare vi sono due punti in cui viene compromessa la funzione ciclabile: in corrispondenza del palazzo comunale, a causa della scelta dell’amministrazione di inserire una corsia preferenziale per bus elettrici, vi è un tratto di circa 150 metri in cui la pista diventa ad uso misto. Questo significa che Pista ciclabile e corsia del Trasporto Pubblico Locale coincideranno, e verrà installato un semaforo a regolare il transito alternato di biciclette e bus.

Questa situazione, come le misure risicate che la pista ciclabile ha in molti punti, in cui scende al di sotto dello standard richiesto per la realizzazione della Ciclovia Tirrenica, ci preoccupano molto.

In primo luogo perché si dimostra come l’amministrazione veda la funzione ciclabile come secondaria e sacrificabile ad altri scopi.

In secondo luogo perché non si tiene in dovuta considerazione che la Ciclovia Tirrenica è un progetto di respiro nazionale che dovrebbe essere tenuto sempre ben presente nelle scelte dell’amministrazione locale.

Notiamo con altrettanta preoccupazione anche un altro punto in cui la ciclabile è molto sacrificata. Infatti l’amministrazione prevede una difficile convivenza della ciclovia con i veicoli, sul Lungomare Novaro, per quasi un chilometro dal parcheggio della Rabina fin quasi al Galeazzone, dove verrebbero realizzati un centinaio di posti auto invadendo addirittura anche parte dell’incompiuta.

Lo spazio a disposizione è molto ridotto: in una larghezza di 5,5 metri dovrebbero convivere auto e biciclette, nei due sensi di marcia, e tale spazio verrebbe anche sfruttato come area di manovra per i parcheggi, messi in perpendicolare. Una scelta questa che riduce lo spazio della carreggiata, e che porterà ancora più auto su tutto il lungomare, in una zona già molto congestionata in estate.

In questo modo la ciclovia, anziché essere l’occasione per valorizzare una zona che è da sempre una delle poche oasi di silenzio libera dalle auto, si trasformerà in un grande parcheggio, in cui ciclisti e pedoni cercheranno di farsi strada, senza una sede protetta, in mezzo a centinaia di auto che vanno, che vengono e che fanno manovra. Questo in uno dei tratti più belli della nostra costa, che si auspicava potesse diventare un’oasi dove rigenerarsi, con alberi, panchine e aree ombreggiate.

Inoltre, lato mare, resterebbe soltanto 1 metro per i pedoni, per entrambi i sensi di marcia: immaginiamo saranno vietati pedoni sovrappeso, cani al guinzaglio, carrozzelle e passeggini; siamo in attesa di scoprire se verrà istituita la fila indiana obbligatoria, tutti a camminare di profilo come su un vaso egizio, oppure si metterà un semaforo con senso unico alternato anche per i pedoni.

Dubitiamo che uno scenario del genere sia compatibile con l’ambizioso progetto della Ciclovia Tirrenica, e auspichiamo che la Regione Liguria, titolare di questo progetto, cerchi di mettere dei paletti per riportare la ciclabile imperiese nel solco originario, facendo rimuovere tali pesanti interferenze.

Tutto questo va nella direzione opposta a quella che IAC auspica: si aumenta lo spazio per le auto, si penalizza la ciclovia e si creano interferenze fastidiose e anche pericolose, soltanto per una visione miope ed antiquata, e per la mancanza di coraggio di scegliere: vogliamo la ciclabile, oppure le auto e il pulmino di cristallo?”

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