Nella tarda serata del 22 giugno una donna di circa sessant’anni, mentre percorreva la locale Via Pietro Agosti, avvertiva un uomo che la seguiva e che repentinamente le si poneva davanti ostruendole il passaggio e, minacciandola di morte, le intimava di consegnargli immediatamente la borsa. Cosa che la vittima, terrorizzata, faceva immediatamente.
L’uomo, raggiunto il proprio intento, fuggiva precipitosamente
La signora spaventata da quanto accaduto veniva soccorsa da due giovani che si davano invano all’inseguimento dell’autore del reato.
Immediatamente gli operatori della Sezione Investigativa iniziavano un’attività di indagine con una capillare ricerca delle immagini fino a giungere all’estrapolazione di quelle che immortalavano l’uomo nella via in cui è avvenuta la rapina.
A quel punto gli investigatori si davano alla ricerca del rapinatore sulla base delle immagini estrapolate dalle quali si potevano vedere bene le fattezze fisiche, l’abbigliamento e il volto. Nonostante si trattasse di un perfetto sconosciuto, veniva ricercato incessantemente nelle vie cittadine da tutti gli equipaggi.
Nella tarda serata del 29 giugno, sempre alla stessa altezza della Via Pietro Agosti, l’uomo commetteva un altro colpo: tentava di strappare la borsa ad un’anziana senza riuscirci grazie al provvidenziale intervento di un passante.
A quel punto venivano posti in essere servizi dedicati nell’area interessata dalle azioni criminose che davano esito positivo in data 30 giugno.
Grazie al colpo d’occhio di un operatore della Sezione Investigativa, che riconosceva senza ombra di dubbio, pur non avendolo mai visto personalmente, l’autore della rapina mentre era in strada con indosso un abbigliamento da lavoro simile a quello indossato dallo scippatore che, pertanto, veniva sottoposto a fermo e deferito all’Ag per i reati commessi.
Dalla ricostruzione dei fatti è emerso che lo stesso, un lombardo di ventinove anni, gravato da diversi pregiudizi di polizia, si trovava a Sanremo temporaneamente a svolgere dei lavori di edilizia presso un appartamento sito proprio nei pressi dei luoghi dove lo stesso aveva perpetrato i due reati.
A seguito dell’attività di indagine svolta, il GIP disponeva nei confronti dello stesso un divieto di dimora.
Un particolare plauso va alle persone che nei casi indicati si sono prodigati ad aiutare le vittime, fasce deboli scelte di mira dall’autore del reato in base all’età anagrafica, fornendo anche un importante supporto alla polizia raccogliendo elementi utilissimi per le indagini.
Qualora possibile si invitano le vittime rimaste ignote relative ai fatti accaduti nella tardissima serata del 29 giugno a formalizzare una denuncia presso le forze dell’ordine.