Claudio Scajola, ex ministro degli interni, resta agli arresti domiciliari. Questa la decisione del gip di Reggio Calabria Olga Tarzia che ha disposto nella giornata di ieri, 5 agosto, il processo immediato per Scajola all’interno dell’indagine sui presunti aiuti al latitante Amedeo Matacena.I legali dell’ex ministro,Giorgio Perroni ed Elisabetta Busuito, come si legge sui principali giornali nazionali, hanno espresso “sconcerto e disappunto” per la decisione del gip. Come si legge in una nota degli avvocati pubblicata da Lettera 43 infatti: “Riguardo a tale situazione, desideriamo sottolineare che Claudio Scajola, che, per anni, è stato un uomo dello Stato, non può che nutrire fiducia piena nelle Istituzioni e, quindi, anche nell’operato della magistratura che dello Stato costituisce un potere fondamentale; purtuttavia non possiamo non esprimere sconcerto e disappunto verso la grave ingiustizia che la magistratura sta compiendo ai suoi danni, non già per la scelta di processarlo, scelta da noi non condivisa, ancorché certamente legittima, quanto per la ingiusta ed, a nostro avviso, incomprensibile decisione di continuare a privarlo della sua libertà”
