24 Novembre 2024 10:37

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24 Novembre 2024 10:37

Imperia: tenta di strangolare la compagna perchè “indemoniata”, 61enne condannato a 3 anni di carcere / La sentenza

In breve: L’uomo avrebbe anche ucciso la gatta della donna, inviandole una foto che ritraeva la gatta soffocata sotto il suo piede.

Tre anni di carcere. Questa la sentenza pronunciata questa mattina, in Tribunale a Imperia, dal collegio composto dai giudici Carlo Alberto Indellicati, Francesca Eleonora Chiara Di Naro e Antonio Romano (Pubblico Ministero Francesca Dentis), nell’ambito del processo che vedeva sul banco degli imputati un 61enne, difeso dall’avvocato Sandro Lombardi del Foro di Imperia, accusato di tentato omicidio ai danni della convivente 52enne, oltre che di maltrattamenti, lesioni personali e animalicidio per aver ucciso il gatto domestico.

Imperia: tenta di uccidere la compagna e soffoca la sua gatta

I fatti risalgono al periodo tra il 2019 e il 2022. Secondo l’accusa, il 61enne avrebbe instaurato un regime di vessazione e prevaricazione ai danni della convivente, impedendole di uscire liberamente con le amiche, chiudendola in casa per evitare che potesse confidarsi con loro dopo un litigio. Abitualmente l’uomo minacciava di morte la compagna, dicendole che non avrebbe più visto la figlia, e, in almeno 20 occasioni, l’avrebbe aggredita con calci, pugni, schiaffi, forti strette e spintoni.

In particolare, in un’occasione, mentre si trovavano in auto, avrebbe colpito la donna con dei pugni in testa. In un altro momento le avrebbe rotto due costole, in un altro ancora l’avrebbe buttata nella vasca da bagno, gettandole acqua fredda addosso, mentre le poneva il crocifisso di fronte sostenendo che fosse indemoniata, obbligandola a pregare per chiedere perdono dei propri comportamenti ritenuti da lui sbagliati.

L’uomo avrebbe anche ucciso la gatta della donna, inviandole una foto che ritraeva la gatta soffocata sotto il suo piede.

In più occasioni l’uomo avrebbe tentato di strangolare la convivente. In particolare, nel settembre 2022 l’avrebbe aggredita stringendole prima le mani al collo e poi afferrandole il collo con l’incavo del braccio, portandola a terra e minacciandola di morte, affermando: “Io ti ammazzo, comando io e tu devi fare quello che dico io perchè sei in casa mia”. Riuscendo a divincolarsi, la vittima si sarebbe rifugiata in bagno, subito raggiunta dal convivente, che le avrebbe impedito di chiamare aiuto e avrebbe tentato di strangolarla nuovamente, lasciando poi la presa.

Queste accuse hanno portato il 61enne in Tribunale a Imperia dove questa mattina è stato condannato a tre anni di carcere.

 

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