3 Luglio 2024 09:44

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3 Luglio 2024 09:44

Imperia: guerra legale tra Iliad Italia e Comune su un’antenna di telefonia mobile in Strada Pacialla

In breve: Dopo il no del Tar Liguria all'istanza di sospensione del provvedimento di diniego del Comune di Imperia,  la Iliad Italia ha deciso di presentare un nuovo ricorso, in appello cautelare, per l'annullamento/riforma dell'ordinanza del Tribunale Amministrativo. 

Guerra legale tra Comune di Imperia e Iliad Italia sull’installazione di un’antenna di telefonia mobile in Strada Pacialla, a Porto Maurizio.

Il Tar della Liguria ha respinto l’istanza di sospensione di un provvedimento del Comune di Imperia, difeso dall’avvocato Franco Rusca, contro l’edificazione di una nuova antenna per la telefonia mobile in Strada Pacialla, a Porto Maurizio, richiesta avanzata da Iliad Italia, difesa dagli avvocati Filippo Pacciani e Valerio Mosca.

Secondo il Comune la nuova antenna di 18 metri con parabole e ripetitori modificherebbe il profilo del crinale dove doveva sorgere

Dopo il no del Tar Liguria all’istanza di sospensione del provvedimento di diniego del Comune di Imperia,  la Iliad Italia ha deciso di presentare un nuovo ricorso, in appello cautelare, per l’annullamento/riforma dell’ordinanza del Tribunale Amministrativo.

Il Comune di Imperia ha deciso di resistere in giudizio nominando l’avvocato Franco Rusca, che aveva già rappresentato l’ente davanti al Tar Liguria, per un importo pari a  8.951,38 euro.

Il Tar Liguria aveva confermato il no del Comune di Imperia all’installazione dell’antenna, dell’altezza di 18 metri, sulla base del Piano comunale di adeguamento e organizzazione degli impianti per teleradiocomunicazioni e del parere della Commissione Locale per il Paesaggio che, nella seduta del 10 agosto 2023 aveva deliberato: “…la commissione all’unanimità, richiamato il precedente parere che si conferma integralmente, evidenzia che la motivazione del diniego all’opera in progetto è rilevata, inoltre, sia nella dimensione dell’opera (un palo in carpenteria metallica di altezza pari a 18 metri con annessi apparati ricetrasmittenti (antenne e parabole) ad esso ancorati oltre agli apparati a terra posti in area opportunamente recintata), sia nella sua collocazione, in grado di modificare significativamente la percezione complessiva del contesto di crinale in cui la struttura sarebbe inserita e risulterebbe riconoscibile da numerosi punti di vista pubblici, come evidenziato anche nei fotomontaggi inviati con la documentazione di progetto pur non adeguata alle diverse, e più percepibili, prospettive possibili. Le osservazioni al preavviso di diniego, per quanto di competenza sotto il profilo paesaggistico, non appaiono superare le problematiche sollevate”.

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