E’ stata approvata la legge di conversione del decreto-legge noto come decreto “Salva Casa”. Il provvedimento, come convertito, ha introdotto diverse semplificazioni in materia di edilizia e di urbanistica.
Paolo Prato Presidente regionale e provinciale di Confedilizia analizza le novità previste dal Decreto diventato legge
Spiega il Presidente regionale e provinciale di Confedilizia Paolo Prato: “In particolare, per quanto di interesse, rispetto al quadro normativo su cui è intervenuto, il Decreto appena convertito ha ampliato la categoria degli interventi di edilizia libera eseguibili senza alcun titolo abilitativo; ha semplificato l’iter di riconoscimento dello stato legittimo degli immobili, precisando anche che le difformità sulle parti comuni non hanno incidenza sullo stato legittimo delle singole unità immobiliari e viceversa; ha agevolato i mutamenti di destinazione d’uso; ha rivisto – ai fini del rilascio del certificato di agibilità – alcuni criteri igienico-sanitari, incidendo sia sulle superfici minime (che passano, per una persona, da 28 a 20 mq; per due persone da 38 a 28 mq), sia sulle altezze minime interne (che vengono ridotte da 2,70 a 2,40 metri); ha permesso l’alienazione del bene o dell’area oggetto di abuso, da parte del Comune, in presenza di determinate condizioni; ha introdotto – al fine di incentivare il recupero dei sottotetti – deroghe al regime delle distanze minime tra gli edifici e dai confini; ha modificato la disciplina delle “tolleranze costruttive” limitatamente agli interventi realizzati entro il 24.5.2024 (prevedendo la riparametrazione dei limiti tollerati in misura inversamente proporzionale alle dimensioni delle unità immobiliari nonché l’ampliamento della casistica delle c.d. “tolleranze esecutive”; ha consentito la sanatoria degli interventi realizzati in parziale difformità o con variazioni essenziali dal titolo abilitativo purché si tratti di interventi conformi alla disciplina edilizia vigente al momento della loro realizzazione e alla disciplina urbanistica vigente al momento della presentazione della domanda (mantenendo, invece, la necessità del requisito della “doppia conformità” ai fini della sanatoria per gli interventi realizzati in totale difformità dal titolo); ha previsto una specifica procedura per regolarizzare immobili oggetto di varianti in corso d’opera su titoli rilasciati prima del 1977; ha permesso il mantenimento di alcune strutture amovibili realizzate durante lo stato di emergenza sanitaria da Covid-19; ha agevolato l’ottenimento dell’agibilità per gli immobili siti nelle zone devastate dalla catastrofe del Vajont del 1963“.
Conclude Paolo Prato: “Il Decreto “salva casa” è legge. Risponde alle esigenze dei proprietari di casa e dell’intero settore immobiliare. L’auspicio è che raggiunga presto gli sperati effetti di stimolo al mercato delle compravendite, ma anche di ausilio agli interventi di riqualificazione degli edifici”.
Di seguito il link al testo del provvedimento: www.senato.it/service/PDF/PDFServer/BGT/01424605.pdf.