Il Comitato promotore del referendum contro il piano della sosta ha inviato una nota per prendere posizione in merito alla bocciatura, da parte del consiglio comunale, della mozione presentata dalla minoranza con la quale si chiedeva la modifica del regolamento per la disciplina dei Referendum Comunali.
Imperia: no a modifica referendum comunali, protesta il Comitato contro il piano della sosta
“I nostri concittadini – si legge nella nota – ricorderanno che alcuni mesi fa avevamo comunicato la costituzione del Comitato per lo svolgimento di un referendum abrogativo del piano della sosta (parcheggi blu). Dall’interlocuzione attivata con l’Amministrazione era però immediatamente apparsa la presenza del regolamento relativo ai soli referendum di natura consultiva. Poiché tentare di svolgere un referendum in assenza del relativo regolamento avrebbe ragionevolmente portato gli organi competenti a dichiararne l’inammissibilità, abbiamo deciso di attivarci per colmare questa lacuna.
Alcuni Consiglieri Comunali (di opposizione, ovviamente), si sono resi disponibili a proporre e
portare avanti le modifiche necessarie affinché anche i referendum di natura abrogativa fossero
normati. Ricordiamo infatti che, come comuni cittadini, noi non abbiamo la possibilità di operare
direttamente né nelle Commissioni né, tantomeno, nel Consiglio Comunale.
La proposta di modifica, poi bocciata dal Consiglio Comunale, era stata preventivamente presentata e vagliata nella competente Commissione, dove nessun componente della maggioranza aveva sollevato dubbi, obiezioni, o richieste di modifica. Neppure il Consigliere La Monica ha manifestato in quella sede
nessuna delle perplessità che ha poi invece snocciolato durante il Consiglio Comunale. Possiamo
affermare ciò con tutta certezza avendo presenziato ai lavori.
In secondo luogo, non comprendiamo perché la maggioranza abbia deciso addirittura di bocciare
questa pratica, con il motivo-pretesto della mancata indicazione del quorum: per noi questo
comportamento è chiaramente pretestuoso, poiché questo aspetto poteva facilmente essere risolto
emendando la pratica invece che respingendola. Pertanto, la più immediata interpretazione del comportamento tenuto dall’Amministrazione prima in Commissione e poi in Consiglio, sembra indicare la volontà di ostacolare lo svolgimento del referendum con ogni mezzo possibile, primo fra tutti respingendo la pratica solo all’ultimo passaggio, in modo da produrre la massima perdita di tempo.
A prescindere dal caso specifico, riteniamo quindi molto grave tale atteggiamento, poiché di fatto
pregiudica l’accesso ad uno degli istituti di democrazia diretta regolarmente previsti dalle regole
fondamentali su cui si basa il nostro Paese. Invitiamo quindi i cittadini a seguire questa questione e, soprattutto, a non dimenticare come questa Amministrazione non si faccia alcuno scrupolo nel tentare di impedire ai suoi cittadini (che, ancora una volta, tratta più come sudditi), di esercitare uno dei propri diritti fondamentali“.