25 Agosto 2024 00:34

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25 Agosto 2024 00:34

Imperia: il Partito Radicale in visita al Carcere. “Sovraffollato, inaccettabile la presenza dello psichiatra solamente una volta al mese”

Come ogni anno il Partito Radicale sta visitando intorno a ferragosto gli istituti penitenziari di diverse città italiane .

“Nei giorni scorsi ci siamo recati a LA SPEZIA, MARASSI, PONTEDECIMO e CHIAVARI, lunedì 19-8 una delegazione composta da Stefano Petrella e Luca Robustelli ha visitato la Casa Circondariale di IMPERIA .

Ci hanno ricevuti e accompagnati nel giro delle sezioni con cortesia e disponibilità la Direttrice Caterina Tancredi e il Comandante Andrea Agostinelli .

71 i detenuti presenti sui 53 posti di capienza regolamentare, 32 i definitivi, 5 gli appellanti, 20 gli imputati, meno del 50% gli stranieri (in controtendenza con altri istituti dove arrivano al 70), 2 gli art.21 (lavoro esterno), lavorano per il carcere alla manutenzione dell’edificio, 1 solo semilibero . 

2 le educatrici su 2 previste, è presente un mediatore culturale, gli agenti previsti dalla pianta organica sono 43, ma al momento gli effettivi sono 37 .

L’assistenza sanitaria ha subito qualche ulteriore taglio, il più pesante e inaccettabile è quello dell’assistenza psichiatrica, con il medico psichiatra presente soltanto una volta al mese, mentre in precedenza faceva ingresso un paio di volte a settimana, la presenza del Ser.T. è affidata alla psicologa (da lunedì a venerdì), non c’è l’h 24, ma un medico è presente ogni giorno dalle 8 alle 20 e su questo i livelli più bassi continua ad averli (con 170 detenuti) Pontedecimo che ne resta privo dalle 14 del sabato alle 8 del lunedì, i locali a disposizione sono solo quelli della piccola infermeria. 

Un’altra carenza è che l’unico defribillatore resti chiuso e inutilizzabile nelle ore notturne, un corso di formazione al personale in merito sarebbe auspicabile e permetterebbe di fronteggiare situazioni di emergenza . 

Il giro nelle sezioni presenta una situazione che conosciamo bene con il piano terra e il primo a regime “ordinario” (4 ore al giorno di apertura) e il secondo che ospita 20 detenuti (la sezione a trattamento intensificato) a regime aperto da mattina a sera, l’unica dove si respira un clima migliore.  Qui per la verità (e anche a Sanremo e Marassi) le 8 ore minime di apertura delle celle non erano rispettate neanche prima della discutibile (e parziale) applicazione della circolare Renoldi, ma solo compensate con alcune ore di saletta di socialità .

Il sovraffollamento si vede ad occhio, alcune celle che sarebbero piccole anche per un detenuto ne ospitano due, i 3 mq per detenuto al netto di letto e suppellettili in molte non sono rispettati .

Sono presenti dei congelatori di uso comune, a loro la Direttrice ha fatto aggiungere un frigorifero per ogni piano .

I detenuti chiedono notizie del decreto carceri e della proposta di legge di Giachetti sulla liberazione anticipata, ma proprio questa (l’unica davvero utile) è stata per il momento esclusa e rimandata in commissione; molti di loro hanno residui pena brevi o molti brevi, ma non riescono ad accedere alle misure alternative, un uomo sulle stampelle affetto da una sclerosi ha soltanto pochi mesi da scontare e non riesce ad accedervi, ci chiediamo se davvero debba rimanere in carcere .

Un dato senz’altro positivo è la presenza di ventilatori nelle celle, non tutti i detenuti li hanno perchè sono in vendita, ma la presenza di una presa in ogni cella ha aiutato, in altri istituti visitati sono completamente assenti, a Chiavari sono stati resi disponibili solo tre giorni fa .

Altra importante novità è l’attivazione di un impianto di aria condizionata al terzo piano, l’area trattamentale ricavata nel sottotetto dove si trovano le aule scolastiche, la biblioteca, la piccola palestra e la saletta che ospita attività teatrale e il cineforum, una risorsa importante per il carcere prima difficilmente fruibile nei mesi estivi per il gran caldo; era un intervento previsto nella ristrutturazione del 2021 e finalmente è stato portato a termine .

Non sono presenti corsi di scuola media superiore, ci viene spiegato per mancanza di richiesta, nessun detenuto è iscritto al momento al polo universitario, esiste da anni un buon rapporto con alcune associazioni che portano corsi e attività e un discreto numero di volontari fa accesso in istituto.

Le opportunità di lavoro presenti sono solo quelle del lavoro interno (a rotazione) per la mancanza di spazi atti ad ospitarne altre .

Una soluzione praticabile sarebbe quella di aumentare il numero dei detenuti ammessi al lavoro esterno, a Genova negli ultimi mesi è stato fatto con ottimi risultati con la collaborazione determinante del Comune e di alcune associazioni per attività di ristorazione e assistenza disabili in spiaggia, qualcosa del genere potrebbe essere fatto anche a Imperia, ma occorrono dei progetti e la collaborazione del Comune che non può limitarsi a proporre i “lavori di pubblica utilità”, per i quali non è prevista alcuna forma di retribuzione . 

I due passeggi sono di limitate dimensioni e quello dedicato alla attività sportiva può ospitare solo pallavolo e pallamano, non c’è spazio per un campetto di calcio (che sarebbe risorsa preziosa) .

Una questione irrisolta è quella del recupero della vecchia sezione di isolamento nel vano seminterrato, con celle che avevano necessità tutto il giorno di luce artificiale, abbandonata anni fa; si era progettato di spostarvi l’area medica e ora l’amministrazione parrebbe intenzionata a riportarla ad uso detentivo, il Comandante stesso ci ha esternato le sue perplessità in merito; a nostro avviso è totalmente inadatta e potrebbe essere invecepossibile recuperare qui spazi per l’attività lavorativa che mancano da sempre.

In conclusione un ragionamento sull’edilizia penitenziaria: Imperia – nonostante i limiti e le criticità dell’edificio che abbiamo cercato di evidenziare – non ha bisogno di un nuovo carcere di dimensioni più importanti e l’idea di realizzarlo in luogo lontano dall’abitato è da respingere, l’esperienza infelicissima di Sanremo che sconta a caro prezzo la sua collocazione dovrebbe insegnare qualcosa .

La prossima realizzazione a Ponente non potrà che essere il nuovo carcere di Savona e sarà opportuno realizzarlo a Savona o in sua immediata prossimità e non a molti km di distanza dalla città e dal Tribunale.

Le istituzioni locali potrebbero fare molto per migliorare la situazione della casa circondariale promuovendo progetti per il lavoro e il reinserimento sociale, uno strumento senz’altro utile (a Imperia e Sanremo) resta a nostro avviso la nomina di un garante comunale sul modello di quanto Genova e La Spezia hanno già fatto.   

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