24 Novembre 2024 01:12

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24 Novembre 2024 01:12

Regionali Liguria 2024: Centrodestra, Rixi (Lega) chiude l’era Toti. “Necessaria una discontinuità. Candidato Presidente non può arrivare dalla Giunta uscente”/Video

No alla propria candidatura e no a un Toti-ter. Questi i concetti principali espressi dal Vice Ministro a Infrastrutture e Trasporti Edoardo Rixi ospite questa mattina a Pieve di Teco per una tavola rotonda sulla Armo-Cantarana a margine dell’Expo Valle Arroscia.

Regionali Liguria 2024: Rixi chiede discontinuità

“Io credo che in Liguria ci siano persone capaci di fare il Presidente della Regione. Io mi sono preso degli impegni che vorrei realizzare. A me dispiace lasciare i lavori a metà, io mi ci gioco la faccia quando mi prendo degli impegni e finora li ho sempre mantenuti. Vorrei andare avanti così.

Se la Regione fosse andata a scadenza naturale una mia candidatura mi avrebbe fatto molto piacere. Per me fare il Presidente della Regione sarebbe un grandissimo onore. In questo momento lasciare a metà tutti questi lavori per me sarebbe un rischio che comunque farei correre alla mia regione. Perchè dopo di me difficilmente ci sarà un altro Vice Ministro alle Infrastrutture ligure. Tanti progetti di cui stiamo parlando, come accaduto in passato, tornerebbero nei cassetti del Ministero. Questo sarebbe nefasto per una regione come la Liguria che ha 30 anni di ritardo sulle Infrastrutture. E per me sarebbe da irresponsabile non dirlo.

Credo che il centrodestra abbia tante professionalità, alcune in ambito civico le ho segnalate io stesso. Credo sia necessaria una discontinuità, se non altro rispetto ad oggi, non tanto nella voglia di far crescere la regione, perchè il centrodestra ha governato molto bene, quanto nella necessità di dare qualche segnale di attenzione sui territori aprendo a persone che hanno lavorato fianco a fianco con gli amministratori e che godono di grande stima. Io ne conosco molte.

Mi stupisce ogni tanto che il centrodestra, ma vedo il centrosinistra nello stesso impasse, con Orlando che ancora in queste ore sta cercando di ritirarsi dalla candidatura, non abbia questa determinazione nella scelta di un candidato. Non credo che il candidato Presidente possa uscire dalla Giunta uscente, ma essere un candidato che nasce dalla condivisione del territorio.

Prendete le distanze dal Modello Toti?

“Non è tanto un problema di Modello Toti. Io ritengo che i modelli devono essere fatti per il territorio. In questo momento credo ci sia la necessità di far capire che nel centrodestra, così come quando abbiamo vinto le regionali che ero candidato Presidente e poi ho lasciato a Giovanni Toti, il problema non sia il nome, ma il progetto che c’è dietro. Il progetto deve nascere per il territorio, per i cittadini. Bisogna guardarsi in faccia e dirsi cosa si è fatto bene e cosa si è fatto male. Secondo me il bilancio è positivo per il centrodestra in questi due mandati, ma non possiamo dire di non aver mai sbagliato niente. E quindi credo che nel momento in cui si apre una campagna elettorale come questa bisogna ripartire dai territorio. Il progetto non può essere di chi ha il nome, ma deve coinvolgere i più grandi amministratori, dai Sindaci dei capoluoghi di provincia sino ai Sindaci civici che in questi anni hanno lavorato insieme a noi. L’obiettivo è trovare una persona che rappresenti tutti e vada oltre il centrodestra tradizionale. Credo sia questo il modello vincente“.

Civismo dunque?

Non è questione di civismo, perchè io nel civismo puro non credo. Io credo che ci debba essere un progetto politico che non sia legato al nome. Il progetto politico deve essere legato a un programma. Ho bisogno di un Presidente che si prenda cura delle infrastrutture, che lavori con me per realizzarle. Abbiamo bisogno di risolvere problemi come quello del rigassificatore di Savona. Non può esistere secondo me che per un problema di rapporti politici mettiamo sulla bolletta dei cittadini italiani mezzo miliardo in più per togliere un rigassificatore a Piombino e spostarlo qua. Se c’è un rigassificatore in più è giusto che la Liguria dia la disponibilità, ma se è lo stesso è giusto dare compensazione a Piombino e alla Toscana, ma non ha senso rifare un impianto che ricade sulla bolletta degli italiani. Abbiamo da fare delle cose razionali e io credo che l’amministrazione vada fatta così.

Dei personalismi sono il primo a farne sempre a meno e credo che non servano. Non credo neanche che il Presidente si scelga con i sondaggi. Perchè se avessimo dovuto scegliere il Presidente con i sondaggi quando Toti è stato candidato Presidente nei sondaggi era ultimo. Eppure ha vinto, perchè se dietro c’è un progetto politico si vince. Io credo che bisogna partire da lì e dialogare come si è sempre fatto. Quando succedono cose come queste bisogna rimettersi in discussione e ripartire, non possiamo fare finta che non sia successo nulla. Ci deve essere un’analisi profonda”.

Non teme una spaccatura nel centrodestra?

“La spaccatura nel centrodestra non ha senso. Io non ho delle idee mie, io mi metto a disposizione del mio territorio. Vorrei che tutti facessero così. In questo momento una mia candidatura sarebbe un indebolimento della Liguria a livello nazionale, non sarebbe un rafforzamento. Sarebbe inopportuna. Poi se non ci fossero altre soluzioni si può fare tutto. Però bisogna essere consci di quello che si sta chiedendo di fare. Noi oggi abbiamo bisogno di fare opere pubbliche. Non so se la gente se ne rende conto, almeno i politici, ma noi qua siamo bloccati tutte le settimane sulle autostrade. E ne avremo almeno per 6-7 anni. O iniziamo a creare delle infrastrutture nuove e ci rimbocchiamo le maniche o lasceremo ai nostri figli un territorio invivibile. Bisogna che su questo ci sia la massima determinazione.

Io mi prendo carico di cose di cui nessuno si era mai preso carico, che mi danno molti oneri e pochi onori. Molte delle opere di cui parliamo non le inaugurerò io, perchè i tempi di realizzazione di un’opera pubblica non sono i tempi della durata di un Governo. Ma se non iniziamo a fare così il nostro territorio da questa situazione non ne uscirà più e sarà sempre più difficile vivere in province come quella di Imperia che un giorno su due è bloccata dalla rete autostradale nazionale. Bisogna guardare in faccia la realtà, credo che oggi una scelta consapevole del centrodestra sia quella di fare un progetto e di andare avanti con un principio, di tenere unito Governo, Regione e amministrazione locali perchè sulle opere ci vogliono condivisione e lavoro di squadra. Credo ci voglia qualche innesto nuovo, non può essere una squadra chiusa. Deve essere una squadra che quando ci sono dei problemi valorizza delle risorse che si sono create sul territorio”.

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