Ammonta a 0,07 il consumo di suolo della Regione Liguria nel periodo 2022 – 2023, il più basso se raffrontato con il dato nazionale (0,34%) e con quello del Nord Ovest (0,27). Allo stesso modo è anche la regione che nello stesso lasso di tempo ha registrato il minor consumo di suolo pro capite, pari a 0,18 mq per abitante, rispetto all’1,09 mq a livello nazionale. In pratica dal 2015 a oggi la percentuale di suolo consumato in Liguria è pari allo 0,05% a fronte di una crescita italiana dello 0,15%. È questo ciò che emerge dall’ultima relazione pubblicata dall’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (ISPRA).
Dati che dimostrano come la Regione Liguria abbia ottenuto in questi anni sensibili risultati nella diminuzione del consumo di suolo grazie al lavoro compiuto sul fronte della riqualificazione e della rigenerazione urbana.
Dal 2021 a oggi Regione Liguria ha investito oltre 30 milioni di euro in rigenerazione urbana per finanziare 131 interventi ai quali vanno aggiunti i tre maxiprogetti: la demolizione delle dighe di Begato, che ha portato alla riduzione di circa 175.000 metri cubi di cemento; la riqualificazione ambientale, sociale e abitativa del centro storico della Pigna di Sanremo, fino al recupero del borgo ottocentesco di Marinella di Sarzana che prevede il riutilizzo di fabbricati inutilizzati e disabitati. Tre esempi di come sia possibile intervenire senza aumentare il consumo di territorio.
“Abbiamo passato la campagna elettorale a sentirci insegnare le giuste scelte urbanistiche, a dettare l’agenda sulla necessità urgente di una legge di difesa del suolo. Questi dati, certificati dall’ISPRA, confermano ancora una volta che noi non siamo abituati a parlare ma a fare – sottolinea il presidente della Regione Liguria Marco Bucci –. La Liguria ha cambiato marcia, da anni risulta una Regione virtuosa per la riduzione del consumo di suolo. Non siamo quelli delle frasi fatte, dello zero cemento, siamo quelli degli interventi intelligenti e necessari. L’operazione alla Diga di Begato è l’esempio calzante di come si possa fare interventi migliorativi, dal punto di vista urbanistico e sociale, senza per questo aumentare il consumo del suolo. La strada tracciata è quella giusta e intendiamo portarla avanti. Come sempre, siamo pronti ad accettare suggerimenti e proposte migliorative”.
“Raccogliamo i frutti di un grande lavoro, portato avanti in questi anni, dimostrando come si possa fare senza consumare – dichiara l’assessore regionale alla Rigenerazione Urbana Marco Scajola –. Siamo diventati un modello, a livello nazionale, per ciò che concerne la riqualificazione, il recupero e il miglioramento di edifici, vie, piazze, quartieri senza nuovo consumo di suolo”.
Merito secondo l’assessore Scajola delle politiche adottate a cominciare dalla “legge regionale 23 del 2018” che ha individuato la rigenerazione quale alternativa strategica al consumo di suolo, allo scopo di favorire il miglioramento della qualità ambientale, paesaggistica e architettonica; passando attraverso la legge nazionale 145 del 2018, una legge finanziaria su cui la Regione ha incardinato un imponente piano di interventi di rigenerazione urbana; fino al recepimento del Piano Casa che ha garantito tutela del territorio e al tempo stesso crescita del lavoro.
“Attraverso il Piano Casa– conclude l’assessore Marco Scajola – abbiamo infatti generato un volano economico, in investimenti privati, di circa 495 milioni di euro dal 2016 a oggi aumentando la qualità del patrimonio edilizio esistente”.