23 Gennaio 2025 18:31

Carcere di Sanremo: detenuto aggredisce brutalmente il medico di Guardia, la UILPA scrive al Prefetto. “Penitenziario allo sbando. Urge decreto che prenda atto dell’emergenza”

In breve: "Facciamo appello al prefetto perché Sanremo è allo sbando. Lo ribadiamo, urge un decreto carceri che prenda atto dell'emergenza"

“E’ successo ieri mattina , nel carcere Sanremo Valle Armea , intorno alle 10 , un detenuto, ancora una volta , proveniente dal Carcere di Modena per ordine e sicurezza , ristretto nel padiglione “C” ( detenuti protetti ) estremamente violento e pericoloso , ha aggredito brutalmente il medico di Guardia con violenti pugni , che è stato trasportato al nosocomio cittadino. Si parla di una prognosi di 20 giorni”.

A darne notizia è Fabio Pagani Segretario Regionale UIL Polizia Penitenziaria

“Il detenuto , di origine magrebina , estremamente violento e di enorme stazza fisica, si è praticamente scagliato contro il Medico con estrema violenza durante una visita. Facciamo appello al prefetto perché Sanremo è allo sbando , lo ribadiamo, urge un decreto carceri che prenda atto dell’emergenza e consenta cospicue e immediate assunzioni straordinarie nella Polizia penitenziaria, unitamente al potenziamento degli equipaggiamenti e delle tecnologie.

Anche perché, a guardare le statistiche, si osservavo 16mila detenuti oltre la capienza massima, più di 18mila unità mancanti al fabbisogno della Polizia penitenziaria (quantificato dallo stesso DAP nel 2019 considerando un massimo di 50mila detenuti, oggi sono quasi 63mila), la quale ha subito dall’inizio dell’anno oltre 3mila aggressioni, suicidi, risse, disordini, evasioni e traffici illeciti tutti in crescita.

Ma soprattutto, sembra che a qualcuno sfugga che non si parla di semplici numeri, ma di vite umane spezzate da un sistema penitenziario assolutamente fallimentare, sotto qualunque profilo lo si osservi, diffusamente illegale e che, a nostro parere, non risponde neppure ai presupposti giuridici per il suo mantenimento. Per quanto qualcuno si creda assolto, è già per sempre coinvolto” – conclude PAGANI .

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