Si è tenuto questo pomeriggio presso la Biblioteca Civica “Lagorio” di Imperia il convegno “Il carcere incontra la cittadinanza”, un’occasione per riflettere e mettere in contatto due realtà che si trovano per forza di cose separate: i detenuti e la cittadinanza.
Progetti, obiettivi e sfide per ottenere il pieno reinserimento dell’individuo all’interno della società
Tra gli argomenti affrontati ci sono la condizione della detenzione e le cause che possono condurre una persona verso l’illegalità, ma anche – e forse soprattutto- gli obiettivi e le sfide per far sì che si annulli il rischio di una recidiva e si ottenga il pieno reinserimento dell’individuo all’interno della società.
Per questo è fondamentale che la cittadinanza sia al corrente della vita che si svolge all’interno di una casa circondariale, comprese le attività che vengono svolte dai detenuti.
Tra queste ci sono anche diverse attività di tipo artistico, alcune delle quali sono state presentate oggi. A fare da cornice infatti sono state le opere prodotte durante il Laboratorio Pittura e tecniche espressive SiAmo, tenuto all’interno del carcere da Annalisa Fontanin.
Un’altra attività tra quelle che sono state presentate alla cittadinanza è quella del Cineforum di Imperia, che dal 2009 collabora con il carcere di Imperia selezionando e proiettando film per i detenuti.
In apertura il Sindaco di Imperia Claudio Scajola ha portato i saluti del Comune. Il primo cittadino ha ricordato che nel 2024 è stato raggiunto il record di 88 suicidi all’interno delle carceri italiane, “un record mai raggiunto nelle statistiche ministeriali” precisa.
Tra i presenti anche l’Assessore con delega ai Servizi Sociali Laura Gandolfo, che ha predisposto insieme alla direttrice Tancredi una convenzione tra il Comune di Imperia e il Carcere, sottoscritta da entrambe le parti.
Al convegno, moderato dalla Responsabile Area Trattamentale della Casa Circondariale di Imperia Marisa Bonfà, sono intervenuti la Direttrice della Casa Circondariale di Imperia Caterina Tancredi, il Provveditore Amministrazione Penitenziaria di Piemonte, Liguria e Valle d’Aosta Antonio Galati, il Magistrato di Sorveglianza di Genova Francesco Parodo, il Direttore della Scuola di Formazione del personale dell’Amministrazione penitenziaria di Cairo Montenotte Giuseppe Zito, il Garante dei diritti delle persone sottoposte a misure restrittive della libertà personale per la Regione Liguria Doriano Saracino, il Dirigente Scolastico del C.P.I.A. della Provincia di Imperia Luigi Romano, la Presidente del Cineforum di Imperia Marinella Faedda, la docente del Laboratorio Pittura e tecniche espressive SiAmo Annalisa Fontanin, il Docente di Percorsi di autodeterminazione Danilo Bonifazio, Francesca Rodi del Programma G.O.L. U.S.S del C.P.I. di Imperia, il Referente Formazione Continua dell’Ente S.E.I. – C.P.T Roberto Fresu e il Presidente del Comitato San Giovanni Marco Podestà, oltre ad alcuni ispettori della Polizia Penitenziaria e ad alcuni detenuti che hanno raccontato la loro esperienza diretta.
Caterina Tancredi – Direttrice della Casa Circondariale di Imperia
Spiega Caterina Tancredi: “Abbiamo organizzato questa giornata, ‘Il carcere incontra la cittadinanza’, per far conoscere alla cittadinanza quelle che sono le attività che si svolgono all’interno dell’istituto, anche se oggi interverranno tra i relatori soltanto alcuni dei docenti dei corsi e delle attività che appunto proponiamo ai nostri detenuti. Sono varie attività attraverso le quali cerchiamo di attuare quello che è il nostro mandato istituzionale che è il reinserimento sociale dei detenuti ma soprattutto questa giornata ha un po’ lo scopo di sensibilizzare la cittadinanza tutta e le associazioni di categoria che operano appunto nel settore economico locale, perché sostanzialmente uno degli ostacoli maggiori che si frappone al reinserimento sociale e la scarsità o addirittura la mancanza di attività lavorative. Per cui il nostro scopo è quello di far conoscere intanto la realtà penitenziaria e che per poter realizzare quello che è il nostro mandato istituzionale occorre un lavoro di rete, occorre il contributo di tutti, di tutta la collettività“.
Marinella Faedda – Presidente del Cineforum di Imperia
Dice Marinella Faedda: “Il Cineforum Imperia entra nella Casa Circondariale di Imperia fin dal 2009, quindi sono 16 anni quest’anno che noi facciamo attività di volontariato all’interno della Casa Circondariale. Tutti i film che noi proiettiamo sono concordati con gli educatori, con gli psicologi e con gli insegnanti che entrano nella casa circondariale. Sono film che hanno una valenza culturale, naturalmente sociale, interraziale, per cui poi si prestano a discussioni con i detenuti dopo la visione. Di solito le proiezioni avvengono una volta ogni 15 giorni, ogni 20 giorni, dipende insomma da quello che concordiamo con gli educatori. La maggior parte dei film sono molto piaciuti comunque ai detenuti e hanno dato adito appunto a dei dibattiti anche molto interessanti“.
“Per quanto riguarda i titoli noi scegliamo assolutamente dei film che non abbiano dei contenuti di violenza, che non abbiano eccessivo turpiloquio che non offendano le religioni e quindi stiamo molto attenti nella nostra scelta ai film che proiettiamo“. – Continua la Presidente del Cineforum. – Per esempio Sotto le stelle di Parigi, un titolo molto interessante che parla di una clochard che incontrerà un ragazzino di colore che ha perduto la mamma e lo riporterà appunto alla sua mamma. Oppure Oui, Chef! – La Brigade, un altro titolo molto molto bello che è stato proiettato al Cinema Centrale per la giornata internazionale del rifugiato, oppure titoli che piacciono molto come Race, la storia di Jesse Owens, o per esempio Pelé, la storia di Pelé è molto piaciuta chiaramente perché comunque tutte le storie che si basano sugli sport piacciono comunque ai detenuti e ai ragazzi in genere“.
Annalisa Fontanin – Docente del Laboratorio Pittura e tecniche espressive SiAmo
Racconta Annalisa Fontanin: “Il carcere offre moltissime opportunità artistiche e culturali come scrittura creativa, teatro, cinema, nonché anche questo corso di arte, diciamo, è veramente completo perché si può svolgere completamente un discorso pittorico e abbiamo un bello studio sopra l’ultimo piano del carcere e quindi da diversi anni portiamo avanti questo progetto che ha dato dei risultati veramente straordinari, lo dico per me perché anch’io sono cresciuta insieme ai ragazzi. Quindi abbiamo affrontato molte tematiche, dalle tematiche spirituali a tematiche intimiste ecco, oppure anche alla costruzione di oggetti come velieri, come oggetti ecco di vario genere in quanto c’erano detenuti che avevano magari più un bisogno manuale, invece altri avevano un bisogno profondo proprio di espressione e quindi abbiamo usato anche la poesia, la musica perché sono diciamo forme d’arte che vanno veramente a scavare nel profondo e che possono dare dei risultati anche misteriosi diciamo, per ciò che vanno a scoprire e a tirare fuori dalla persona, perché l’arte è appunto un processo interiore che poi si materializza in qualcosa che può essere un quadro, una scultura, ecco, può essere qualcosa in particolare, anche come un testo scritto che ne abbiamo avuti. E questo rivolto naturalmente a tutte le realtà culturali etniche quindi, c’è di tutto nel carcere, tutti hanno risposto veramente in modo entusiasmante e quindi è un processo che ha iniziato e che continua a dare dei risultati sempre più interessanti. Anche quando abbiamo affrontato la tematica della violenza contro la donna, approfittando appunto del 25 novembre, sono venuti fuori lavori straordinari che sono esposti qui in questa mostra. Quindi invito tutti a venirla a vedere, sarà esposta qui fino a lunedì mattina“.