12 Marzo 2025 17:39

Imperia: il “drive-in” dello spaccio e il sistema delle dosi nascoste sotto i binari. 45enne a processo

In breve: Si è tenuta oggi la discussione del processo a carico di un 45enne accusato di spaccio di sostanze stupefacenti a Ventimiglia

Si è tenuta oggi la discussione del processo a carico di un 45enne originario della Guinea, accusato di spaccio di sostanze stupefacenti nell’ambito di un’operazione condotta dalla Polfer nel 2022 nei pressi della stazione ferroviaria di Ventimiglia.

L’imputato, difeso dall’avvocato Luca Brazzit del foro di Imperia, è stato identificato come uno dei presunti membri di un gruppo che operava nella zona, utilizzando un sistema di vendita basato su una sorta di “drive-in” dove gli acquirenti si avvicinavano in auto per completare l’acquisto di droga e, con altrettanta velocità e semplicità andavano via.

Il sistema di spaccio tra la stazione e la scuola di Ventimiglia

Secondo le indagini, il sistema era infatti ben rodato: i clienti si avvicinavano in auto al parcheggio adiacente ai binari, chiedevano la droga attraverso la rete e i pusher, fra cui i due presunti capi che si facevano chiamare Mr. Black e Mr.White, recuperavano le dosi nascoste sotto le traversine per poi venderle.

Il fenomeno, secondo numerosi testimoni ascoltati nel processo, era ampiamente conosciuto in città e inizialmente si ipotizzava persino il coinvolgimento di minori tra gli acquirenti, dato che l’area dello spaccio si trovava vicino a una scuola. Tuttavia, questa circostanza è stata successivamente smentita.

Le richieste della difesa del Pubblico Ministero

L’avvocato Luca Brazzit, nel corso della discussione, ha evidenziato come l’imputato sia incensurato e ha chiesto di disapplicare l’aggravante dell’articolo 80 relativa alla vicinanza di una scuola, non essendo emersi elementi concreti che dimostrino lo spaccio a minori. Inoltre, ha contestato l’imputazione per spaccio di gruppo, sostenendo che non è possibile dire con certezza che il gruppo di nordafricani operasse insieme e con un fine comune, mentre è risultato certo solo che condividevano la zona.

Il PM Fornace ha invece richiesto una condanna a un anno di reclusione e una multa di 2000 euro per l’imputato ritenendo provato il suo ruolo nell’attività di spaccio. La decisione finale spetta al collegio ed è attesa nelle prossime settimane.

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