È stato condannato a 3 mesi e 10 giorni il 24enne accusato di resistenza e minacce a pubblico ufficiale dopo una discussione molto animata avvenuto nella casa circondariale la notte di Capodanno.
Il giovane, regolarmente autorizzato ad effettuare telefonate e videochiamate con la madre, quella sera aveva ricevuto un “no”. Il motivo è che i detenuti devono presentare ogni volta una richiesta interna prima di procedere ai contatti con l’esterno. Una pratica burocratica che spesso crea problemi, soprattutto ai detenuti stranieri, che non parlando bene la lingua italiana fanno errori o non capiscono di dover fare ulteriore richiesta.
In questo caso infatti il 24enne era certo di aver presentato regolare richiesta per chiamare la madre a Capodanno, ma la Polizia Penitenziaria non ne aveva riscontro e quindi non ha potuto autorizzare la videochiamata.
Davanti a questo diniego il giovane si è alterato e ne è nata una discussione molto accesa con conseguente aggressione alla polizia penitenziaria. Un gesto che ha stupito tutti, persino gli stessi agenti che, proprio durante l’udienza, avevano spiegato che il detenuto non aveva mai avuto una condotta violenta prima di quel momento.
Oggi il Tribunale di Imperia ha emesso la sentenza, condannando il 24enne a 3 mesi e 10 giorni, ma concedendogli le attenuanti generiche alla luce della documentazione fornita dalla difesa dell’avvocato Davide La Monica, che ha dimostrato l’effettiva autorizzazione ai colloqui con la madre. Inoltre, il giudice ha disposto la sospensione condizionale della pena, evitando così un ulteriore aggravamento della sua situazione detentiva.