Il consigliere di opposizione Luciano Zarbano interviene sulla Giornata Nazionale della Memoria e dell’Impegno in ricordo delle vittime delle mafie, celebrata ieri, 21 marzo al Teatro Cavour. Secondo Zarbano la celebrazione è stata una “occasione persa”, in quanto si sarebbe dovuto “realmente parlare della mafia, attraverso un approfondimento concreto“.
L’esortazione di Zarbano: “Se vogliamo davvero onorare le vittime delle mafie, dobbiamo fare un passo in più, parlare, confrontarci, agire”
Spiega in una nota Luciano Zarbano: “Ieri, 21 marzo, in occasione della Giornata Nazionale della Memoria e dell’Impegno in ricordo delle vittime delle mafie, è stato proiettato al Teatro Cavour di Imperia il film “Cento passi” di Marco Tullio Giordana. Un evento promosso dall’Amministrazione Comunale e rivolto principalmente agli studenti, con l’obiettivo di sensibilizzare le nuove generazioni sul tema della legalità e della lotta alle mafie.
Un’iniziativa certamente importante, ma che si è purtroppo limitata alla sola proiezione del film. Nessun dibattito, nessuna testimonianza, nessun confronto con chi ha vissuto in prima linea la battaglia contro qualsiasi tipo di mafia. In un momento storico in cui la lotta alla criminalità organizzata non è terminata, anzi deve essere rafforzata con consapevolezza e partecipazione attiva.
Questa sarebbe stata un’occasione preziosa per offrire ai giovani un momento di approfondimento concreto. Cosa significa oggi combattere le mafie? Qual è l’eredità lasciata da Peppino Impastato e da tutti coloro che hanno sacrificato la loro vita per la giustizia? Quali sono le sfide attuali e i pericoli ancora presenti nella società? Sono domande importanti, che avrebbero meritato una risposta da esperti, magistrati, giornalisti o testimoni diretti presenti in sala.
La scelta di ridurre la giornata a una semplice visione cinematografica è stata una occasione persa. Un evento di questo calibro avrebbe dovuto rappresentare un momento di crescita collettiva, non solo un momento passivo di intrattenimento. Gli studenti, che saranno i cittadini di domani, avrebbero avuto la possibilità di ascoltare interventi competenti, di fare domande, di comprendere a fondo il fenomeno mafioso e il suo impatto sulla nostra società. Gli studenti avrebbero chiesto: esiste la mafia ad Imperia? Un esperto avrebbe risposto citando il terzo comma dell’art. 416 bis del Codice Penale, che definisce il significato di associazione di tipo mafioso. La mafia è un gruppo di persone che si avvale della forza di intimidazione, della condizione di assoggettamento e di omertà, per acquisire il controllo di attività economiche, di concessioni, di autorizzazioni, di appalti e servizi pubblici, per influenzare il libero esercizio del voto per procurare voti a sé o ad altri in occasione di elezioni. Successivamente avrebbe potuto rivolgere la domanda alla platea: secondo voi esiste la mafia ad Imperia?”.
Conclude Zarbano: “La Giornata della Memoria non può essere solo celebrazione simbolica, ma deve trasformarsi in impegno reale e concreto. Se vogliamo davvero onorare le vittime delle mafie e il loro sacrificio, dobbiamo fare un passo in più: parlare, confrontarci, agire”.