23 Novembre 2024 21:49

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23 Novembre 2024 21:49

IMPERIA. LAVORATORI PRECARI DELLA PROVINCIA A RISCHIO LICENZIAMENTO SCRIVONO AL CARDINALE BAGNASCO. ECCO IL TESTO DELLA LETTERA

In breve: Alcuni precari della provincia della città hanno scritto ieri, mercoledì 29 gennaio, una lettera destinata al Cardinale Angelo Bagnasco, Monsignor Antonio Suetta e Monsignor Mario Oliveri per evidenziare la situazione in cui versa l’Amministrazione Provinciale e in particolare il “gruppo” dei suoi 18 precari.

Cardinale bagnasco e precari

Imperia. Alcuni lavoratori precari della provincia della città hanno scritto ieri, mercoledì 29 gennaio, una lettera destinata al Cardinale Angelo Bagnasco, Monsignor Antonio Suetta e Monsignor Mario Oliveri per evidenziare la situazione in cui versa l’Amministrazione Provinciale e in particolare il “gruppo” dei suoi 18 precari.

Siamo 18 precari che prestano servizio presso la Provincia di Imperia da innumerevoli anni, Vi scriviamo perché siamo pervasi da un forte sconforto per il nostro futuro.

L’attuale assetto normativo di profonda revisione delle Province italiane che impedisce, diversamente da Comuni e Regioni, di avviare procedure di stabilizzazione del proprio personale precario ed il periodo di recessione che prevede vari tagli alla spesa pubblica ci pongono in una situazione a forte rischio di disoccupazione. Tra le nostre famiglie ve ne sono alcune monoreddito con figli a carico, e tutti noi abbiamo dedicato molti anni di lavoro a servizio della comunità e delle Istituzioni.

La perdita del posto di lavoro comporta gravissime conseguenze per le famiglie che vanno dall’abitazione, talvolta con l’impossibilità di far fronte all’affitto o al mutuo, all’istruzione dei figli con il relativo carico finanziario sempre più pesante, alla mancanza di tutela della salute.

Conosciamo l’attenzione della Chiesa nei confronti delle difficoltà legate al mondo del lavoro ed abbiamo molto apprezzato la prolusione su lavoro e occupazione dello scorso 26/01/2015 di Sua Eminenza, Cardinal Angelo Bagnasco, in occasione dell’apertura dei lavori del Consiglio permanente CEI, con cui viene denunciato il disagio dei tanti che non arrivano a fine mese, ravvisata la necessità di “coniugare la cultura dei diritti con la cultura dei doveri” e indirizzato un chiaro messaggio alla politica di dare assoluta priorità al lavoro e all’occupazione “prima di ogni altra cosa che, pur necessaria o opportuna, è sentita dalla gente come lontana dai suoi problemi quotidiani”. Pena l’allargarsi della forbice ricchi-poveri, non senza pericolo per la “tenuta sociale” del paese intero.

Non vogliamo scadere nella retorica, siamo consapevoli che nel mondo, martoriato da guerre e carestie, c’è chi ha più bisogno di noi, tuttavia siamo certi che possiate comprendere tutto il nostro scoramento, considerando che, la crisi che pervade tutti gli aspetti della vita economica del nostro paese, non ci permette di essere in alcun modo ottimisti nel caso perdessimo il nostro posto di lavoro.

Siamo quindi a chiedervi un incontro per un messaggio di conforto per noi e le nostre famiglie, un supporto per affrontare questo momento così difficile.”

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