27 Novembre 2024 05:12

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27 Novembre 2024 05:12

SANITÀ. ABOLITA L’ESCLUSIVA PER I PRIMARI OSPEDALIERI. IL PD: “ESPRIMIAMO UN PARERE MOLTO CRITICO” /I DETTAGLI

In breve: Alcuni esponenti del PD, intervengono in merito all'approvazione della giunta regionale della legge che abolisce l'obbligo di esclusività nel settore pubblico per i Primari ospedalieri che esercitano in Liguria.

pd primari

Liguria –  Pietro Mannoni  (Segretario provinciale PD), Giovanna Baldassarre (responsabile tavolo provinciale sanità PD) e Giovanni Trucco (responsabile tavolo provinciale sanità PD) intervengono in merito all’approvazione della giunta regionale della legge che abolisce l’obbligo di esclusività nel settore pubblico per i Primari ospedalieri che esercitano in Liguria.

“Riteniamo che l’attività intramuraria del personale medico ospedaliero rappresenti – dai tempi della riforma Bindi nel 1999 – un tentativo seppure imperfetto di regolare la libera professione medica nell’ambito delle strutture sanitarie pubbliche. In questo contesto il c.d. “rapporto esclusivo” è lo strumento che ha reso questa attività molto diffusa nell’ambito delle strutture sanitarie pubbliche. L’esclusività medica era resa obbligatoria per i Primari in Liguria, come in alcune altre regioni, proprio per ridurre al minimo conflitti di interesse che riguardassero specificamente i Responsabili delle Strutture.

Pertanto esprimiamo un parere molto critico alla legge Regionale recentemente approvata che abolisce l’esclusività di rapporto per i Primari ospedalieri perché riteniamo che tale modifica:

promuova una “deregulation” dell’attività professionale medica a favore dei Responsabili delle Strutture ospedaliere, amplificando i conflitti di interesse tra pubblico e privato

non rappresenti affatto uno strumento per evitare le c.d. “fughe” dei pazienti presso altre Regioni, ma anzi dirotti gli utenti presso la sanità privata a discapito di quella pubblica. In tal modo si accentueranno le discriminazioni tra pazienti più o meno abbienti, a scapito del concetto del “diritto alla salute” che deve essere un caposaldo del Servizio Sanitario pubblico. Rendere più efficiente e qualificato il Servizio Sanitario regionale rappresenta la strada maestra per essere competitivi con le Regioni vicine.

  A tale proposito, ricordiamo che tutto il personale del SSN attende il rinnovo del contratto (con stipendi bloccati da 8 anni), punto questo fondamentale per rilanciare e rafforzare il ruolo della sanità’ pubblica. Non è possibile parlare di centralità del ruolo pubblico se non si valorizza il personale che ci lavora, applicando i concetti della meritocrazia e del giusto compenso economico che tenga conto di tutte le professionalità impegnate.

La mediazione tra le varie forze politiche regionali che ha escluso dall’obbligo dell’esclusività di rapporto i Direttori di Dipartimento, ci sembra poi largamente insufficiente, visto che il numero di questi ultimi è irrilevante rispetto a quello di tutti i Primari e non modifica di fatto la sostanza del problema.

Segnaliamo inoltre che tale legge è stata approvata senza che ci sia stato un articolato dibattito e confronto con tutte le forze politiche e sociali e  riteniamo che argomenti che riguardano la salute pubblica debbano invece essere condivisi nel modo più ampio e democratico possibile”.

 

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