24 Novembre 2024 07:25

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24 Novembre 2024 07:25

LA DELEGAZIONE DEL CONSIGLIO REGIONALE LIGURE HA INCONTRATO A FIUME I RAPPRESENTANTI DELLA COMUNITÀ ITALIANA

In breve: L'iniziativa coinvolge gli studenti di scuola media superiore vincitori del concorso regionale "Il sacrificio degli italiani della Venezia Giulia e Dalmazia", giunto alla quattordicesima edizione.

gruppo degli studenti alle foibe

 

Ieri la delegazione del Consiglio regionale ha incontrato a Fiume i rappresentanti della comunità italiana nella città che in seguito all’esodo forzato ha perso il 90% della popolazione. Fra il 1945 e il 1952 abbandonarono Pola, Fiume e tutta la storica Venezia Giulia centinaia di migliaia di italiani

L’esodo della popolazione italiana dai territori attribuiti alla repubblica jugoslava, il dramma di oltre 350 mila persone costrette ad abbandonare Fiume, Pola e tutta la costa dell’attuale Istria, Carnaro e Dalmazia, costrette a lasciare affetti, il lavoro e la propria casa per affrontare un futuro incerto altrove: e’ la dolorosa pagina della storia ricostruita nella terza giornata del viaggio compiuto dalla delegazione del Consiglio regionale  nella storica Venezia Giulia. L’iniziativa coinvolge gli studenti di scuola media superiore vincitori del concorso regionale “Il sacrificio degli italiani della Venezia Giulia e Dalmazia”, giunto alla quattordicesima edizione. Hanno partecipato al viaggio anche Fulvio Mohoratz, delegato per la Liguria della presidenza nazionale dell’Anvgd (Associazione Venezia Giulia Dalmazia) e Emerico Radmann vicepresidente del comitato provinciale Anvgd.

Ieri, dunque, gli studenti hanno visitato Fiume: negli anni successivi alla Seconda Guerra Mondiale, in seguito all’esodo forzato di oltre 50 mila italiani, la città perse quasi il 90% dei propri abitanti subendo un clamoroso decremento demografico. In particolare la delegazione ha incontrato gli studenti  del liceo italiano di Fiume, nato alla fine dell’Ottocento e che conta 150 iscritti. Il preside Michele Scalendra ha illustrato la storia prestigiosa dell’istituto in cui si diplomarono i personaggi più illustri della città. Ad accogliere la delegazione  c’era  anche il console generale d’Italia a Fiume Renato Cianfarani, che ha ribadito il proprio apprezzamento per l’iniziativa dell’Assemblea legislativa della Liguria.

Seconda tappa della giornata è stata la visita nella sede della comunità italiana: nata 70 anni fa, conta oltre 9 mila iscritti fra i cittadini di Fiume e organizza corsi di lingua italiana, pittura e teatro. «Il vostro viaggio nella nostra città – ha dichiarato il presidente Orietta Marot rivolgendosi agli studenti liguri – è per voi un importante momento di arricchimento culturale perché Fiume rimane una parte importante dell’italianità».

Commosso l’intervento di Fulvio Mohoratz: “Finalmente qui mi sento a casa perché qui sono nato e perché, caso anomalo pur essendo assessore alla cultura del libero comune di Fiume, sono insieme a mia figlia Rita iscritto a questa comunità. E posso finalmente tornare a parlare fiumano” ha detto ricordando le fasi più dolorose dell’esilio. «I giovani devono conoscere il dramma che ha sconvolto l’esistenza di centinaia di migliaia di persone, un dramma –  ha concluso – per troppo tempo taciuto».

«Questa iniziativa del Consiglio regionale della Liguria – ha aggiunto Emerico Radmann – colma una grave lacuna, purtroppo molti esuli erano già morti quando nel 2004 lo Stato Italiano ha istituito il Giorno del Ricordo per celebrare questa tragedia. Ragioni di politica nazionale e internazionale hanno impedito, infatti, una corretta e doverosa ricostruzione storica di quei drammatici fatti»

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