24 Dicembre 2024 03:25

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IMPERIA. PORTO TURISTICO. IL PD AI TITOLARI DEI POSTI BARCA:”STIANO TRANQUILLI GLI ASSOCIATI APPI, BEN PRESTO RIPRENDERANNO I LAVORI”

In breve: "vogliamo rammentare a questo soggetto privato, il quale legittimamente difende in via esclusiva gli interessi dei suoi associati, che le tariffe applicate dalla GO IMPERIA sono state determinate e votate dal Consiglio Comunale".

pd su posti barca

“Nel merito della presa di posizione dell’APPI sulla vicenda del Porto Turistico di Imperia espressa dalla presidente, Arch. Maria Sorbo, nel comunicato del 25 gennaio 2016, sono doverose alcune precisazioni”. A scrivere è il Il Gruppo Consigliare del Partito Democratico di Imperia, con una nota stampa

“In primo luogo vogliamo rammentare a questo soggetto privato, il quale legittimamente difende in via esclusiva gli interessi dei suoi associati, che le tariffe applicate dalla GO IMPERIA sono state determinate e votate dal Consiglio Comunale, organo istituzionale preposto al conseguimento degli interessi pubblici della comunità locale.

Queste tariffe, rispettate da tutti gli altri titolari di posti barca, utenti del porto non iscritti all’APPI, già di per sé non possono essere oggetto di contrattazione tra la GO IMPERIA e soggetti terzi, anche se può essere prevista una scontistica, tanto più non legittimano la predetta società partecipata ad accettare proposte che prevedono una autodeterminazione dei canoni da parte di APPI, in spregio agli altri utenti della struttura.

Questa discriminazione di posizioni potrebbe configurare un danno erariale, come tale passibile di giudizio innanzi alla Corte dei Conti. Al contrario, l’aver rifiutato di incassare le somme che APPI ha autodeterminato a titolo di canoni di gestione, non fa venire meno l’esistenza del credito in capo alla società partecipata che potrà pertanto agire come meglio riterrà opportuno, anche interessando l’Autorità Giudiziaria per ottenenrne la soddisfazione.

Non occorre di certo evidenziare ulteriormente come ad oggi l’unico soggetto giuridicamente titolato a gestire il porto di Imperia sia la GO IMPERIA, in forza della concessione demaniale marittima alla stessa rilasciata, della sola durata quadriennale. La concessione demaniale marittima rappresenta pertanto il vero cuore pulsante della società e la sua durata è garanzia per accedere alle linee di credito necessarie ad effettuare gli indispensabili investimenti volti a terminare l’opera.

Come apparso su alcuni quotidiani locali forse più attenti alla sostanza delle questioni e meno distratti dalle querelle che negli ultimi giorni hanno riguardato alcune forze politiche, ben presto riprenderanno i lavori sul porto turistico, con particolare riguardo ad opere sull’impianto fognario, sulla viabilità interna ed altro.Tutti questi investimenti costituiscono un primo viatico, seppure non ancora sufficiente, per poter ottenere un prolungamento della durata della concessione demaniale e di conseguenza per poter accedere alle linee di credito necessarie a terminare l’opera.

Questa è la semplice e scontata risposta alle domande poste dall’APPI. L’intenzione delle forze politiche che sostengono questa amministrazione è quella di acquistare dai curatori del fallimento della Porto di Imperia l’azienda, salvaguardando i trenta lavoratori ed attribuendo a quella che a tutti gli effetti è un’opera pubblica, anche una gestione pubblica.

Stiano pertanto tranquilli gli associati APPI, le forze politiche che sostengono questa amministrazione, e che sul porto di Imperia si sono sempre dimostrate attente e propulsive, continueranno ad esercitare la “buona politica” del conseguimento degli interessi di tutti i cittadini e non solo di parte di essi.

Non saranno pertanto ulteriori comunicati stampa dei vertici di questa associazione privata, con fin troppo evidenti finalità politiche, a mettere in crisi il rapporto fiduciario che sostiene questa amministrazione, anche perché al contrario di quanto avveniva in passato la bontà dell’operazione è garantita dalla presenza esclusiva dell’Ente Locale Comune di Imperia e non invece dalla stabilità o meno di alcuni soggetti in ruoli politici di rilievo.

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