“Come Regione Liguria ci batteremo in ogni sede istituzionale perché non venga favorita la lobby internazionale del petrolio e dei gas a tutto discapito del nostro territorio, dal punto di vista ambientale, e della nostra economia tradizionale rappresentata da centinaia di pescatori. Ribadiamo l’assoluta contrarietà a ogni iniziativa legislativa che rischi di consegnare alle trivellazioni internazionali uno strategico tratto del nostro mare”. Lo dichiara l’assessore regionale alla Pesca Stefano Mai in merito alle notizie che riconducono lo spostamento dei confini marittimi tra Italia e Francia al business delle trivellazioni.
“Purtroppo ciò che avevamo letto tra le righe del trattato internazionale Italia-Francia sui confini marittimi e che avevamo segnalato nelle sedi competenti sta prendendo forma in maniera preoccupante: quindici giorni fa, ho chiesto un incontro con il ministro agli Esteri Gentiloni e il sottosegretario con delega alla Pesca Giuseppe Castiglione anche per affrontare questo aspetto, ma ancora non ho ricevuto alcun riscontro. So che analoga richiesta è arrivata anche dai colleghi di Sardegna e Toscana, con cui mi sono incontrato qualche giorno fa, ma anche a loro i rappresentanti del governo non hanno dato risposta. Certamente questi sono segnali per nulla incoraggianti. Da parte nostra, continueremo comunque a sostenere la necessità di non ratificare il trattato di Caen del marzo 2015”.