Svolta nell’inchiesta sull’attentato incendiario che ha portato all’esplosione della sala scommesse di via del Collegio a Imperia e alla morte di due dei tre giovani attentatori di nazionalità albanese, Albert Jakupaj, 19 anni, e Aranit Isamajlukaj, 29 anni. Il Pm Roberto Cavallone, infatti, ha chiesto il rinvio a giudizio per quattro indagati, accusati a vario titolo di incendio aggravato, detenzione e trasporto in luogo pubblico di armi e esplosivi e morte come conseguenza di altro reato, Alessio Alberigo e Michele Mucciolo (difesi rispettivamente dagli avvocati Erminio Annoni, Alessandro Mager e Davide Carpano), Ippolito Trifilio (difeso dall’avvocato Loredana Modaffari) e Mretjev Isamajlukaj (difeso dall’avvocatoRamadan Tahiri e Giovanni Di Meo).
Secondo quanto ricostruito dalla Squadra Mobile della Questura di Imperia, sarebbero Alberigo e Mucciolo, gestori della sala scommesse, i mandanti dell’attentato incendiario, attraverso l’intermediazione di Trifilio. Esecutori materiali, invece, i tre albanesi, due dei quali morti nell’esplosione della ricevitoria.
L’obiettivo di Mucciolo e Alberigo, secondo gli investigatori, era quello di riscuotere un risarcimento dalle compagnie assicurative.
Resta in stand by, invece, la posizione del quinto indagato, Francesco De Angelis, accusato di false dichiarazioni al Pubblico Ministero. La legge, infatti, prevede che il procedimento per reato di false dichiarazioni al Pm resti sospeso fino a quando nel procedimento nel corso del quale sono state assunte le informazioni sia stata pronunciata sentenza di primo grado, ovvero il procedimento sia stato anteriormente definito con archiviazione o con sentenza di non luogo a procedere.
Il 25enne, lo ricordiamo, sentito come persona informata sui fatti, avrebbe raccontato ai Magistrati che la notte dell’attentato incendiario alla sala scommesse di via del Collegio si trovava in compagnia di Michele Mucciolo e che insieme si erano recati a Sanremo, al Casinò, in particolare alle slot machines. Secondo il racconto del giovane sarebbero rimasti a Sanremo per breve tempo. Una versione, quella di De Angelis, che però contrasta con la ricostruzione degli inquirenti secondo cui la notte dell’attentato Mucciolo rimase a Imperia e passò almeno due volte con la propria auto di fronte alla sala scommesse in base ai filmati delle telecamere di videosorveglianza. Inoltre, le telecamere posizionate sull’Aurelia, all’altezza di Riva Ligure, non avrebbero mai ripreso il passaggio dell’auto di Mucciolo.
LA RICOSTRUZIONE DELLA PROCURA (le indagini sono state condotte dalla Squadra Mobile della Questura di Imperia)
INCENDIO AGGRAVATO
“In concorso tra loro e con Albert Jakupaj e Aranit Isamajlukaj, poi deceduti, ricorrendo all’uso di materiali infiammabili/esplosivi, cagionavano l’incendio e la distruzione dell’agenzia di scommesse denominata Eurobet nonché dei locali attigui e di quelli sovrastanti destinati a civile abitazione”.
DETENZIONE E TRASPORTO IN LUOGO PUBBLICO DI ARMI E ESPLOSIVI
“In concorso fra loro, Alberigo e Mucciolo in qualità di mandanti, Trifilio Ippolito in qualità di intermediario, Jakupaj Albert, Mretjev Isamajlukaj e Aranit Isamajlukaj, in qualità di autori materiali, detenevano e portavano in luogo pubblico materiale esplosivo/infiammabile, la cui potenzialità offensiva si rivelava elevata, in considerazione delle conseguenze che l’esplosione aveva su Jakupaj Albert e Isamajlukaj Aranit e sull’immobile stesso, che subiva il crollo dei solai degli appartamenti sovrastanti l’agenzia Eurobet e la parziale distruzione delle mura e degli esercizi commerciali attigui”.
MORTE COME CONSEGUENZA DI ALTRO REATO
“In cooperazione fra loro, avendo dato o ricevuto il mandato di procedere all’incendio dei locali dell’agenzia di scommesse Eurobet di Via del Collegio 2, dietro promessa di un compenso di 2 mila euro ad azione conclusa,avendo il fatto determinato per imprudenza ed imperizia una fortissima deflagrazione, cagionavano, per colpa e come conseguenza non voluta, il decesso immediato di Jakupaj Albert ed il ferimento di Isamajlukaj Aranit (successivamente deceduto in sede ospedaliera), autori materiali dell’azione delittuosa”.
LA RICOSTRUZIONE DELL’ATTENTATO
– ALBERIGO e MUCCIOLO, in qualità di soci dell’agenzia di scommesse, davano mandato a TRIFILIO Ippolito di trovare persone disposte ad eseguire l’azione delittuosa al fine di riscuotere un risarcimento da compagnie assicurative;
– TRIFILIO, in qualità di mandatario, conferiva a ISMAJLUKAJ Aranit l’incarico di procedere all’azione delittuosa promettendo un compenso di 2 mila euro ad azione conclusa;
– ISMAILUKAJ Mretjev accompagnava sul posto ISMAJLUKAJ Aranit e JAKUPAJ Albert guidando l’autovettura Giulietta Alfa Romeo ed attendeva in auto i medesimi per svolgere le funzioni di “palo” e per poterli poi riaccompagnare a casa ad azione compiuta;
– ISMAJLUKAJ Aranit e JAKUPAJ Albert, dopo aver simulato la forzatura della porta d’accesso della predetta agenzia (lasciata volutamente priva di chiusura da ALBERIGO Alessio e da MUCCIOLO Michele), accedevano all’interno della stessa dando fuoco al materiale infiammabile/esplosivo ivi lasciato in precedenza dai due predetti soci, determinando una fortissima deflagrazione che causava, oltre alla distruzione di quei locali e di quelli sovrastanti e attigui, con pericolo per la pubblica incolumità, anche il decesso immediato dello stesso JAKUPAJ Albert ed il ferimento diISAMAJLUKAJ Aranit (successivamente deceduto in sede ospedaliera).