“Vorrei che la giunta Toti spiegasse bene, al termine dello studio di fattibilità, come sia possibile che con la privatizzazione del 15% della sanità ligure, si possano ottenere risparmi per i bilanci regionali mantenendo le stesse prestazioni sanitarie per i cittadini, anzi, ampliandole, e nel contempo ottenere un margine di profitto per i privati” chiede la senatrice ligure del Partito Democratico Donatella Albano in merito alle notizie diffuse in questi giorni.
“Non vorrei che questo margine di profitto si ricavi proprio sui lavoratori, sugli operatori sanitari, oppure sui pazienti. Ho un po’ l’impressione che questo studio di fattibilità non sia atto produrre una tesi partendo dai dati, ma che al contrario sia stata data una tesi, ossia i vantaggi di una privatizzazione, anche se minima e ai livelli della “rossa Emilia Romagna” come ha detto Toti, e che si stia cercando di convalidarla con dati opportuni.
D’altra parte gli accordi in materia sanitaria con la Lombardia, dove il privato in regime convenzionato con il Servizio Sanitario Nazionale è assai diffuso con tutti i pro e i contro di cui possiamo leggere sulle cronache, sono stati tra i primissimi atti di questa Amministrazione nel 2015“ continua la Albano, “ma appunto stiamo parlando di prestazioni per le quali il SSN deve comunque corrispondere il rimborso al privato”.
“Parlando poi del Saint Charles di Bordighera, i cui muri sono di proprietà del Comune e con destinazione d’uso vincolata all’uso ospedaliero, vige una convenzione trentennale con l’ASL1 siglata nel 2004 e novantennale sui terreni di pertinenza per le nuove costruzioni, l’uso degli spazi è concesso attualmente in comodato d’uso gratuito, ma il Comune stabilirà un comodato analogo con il privato o chiederà un canone per gli spazi? e i lavori di adeguamento che l’ASL ha recentemente effettuato e sono lontani dall’essere ammortizzati, significheranno denaro pubblico utilizzato perchè il privato possa goderne? Vorrei che tutti i punti di questa operazione siano chiariti alla cittadinanza, in particolare i dati sulla possibile sostenibilità d’impresa, dato che la popolazione ligure è nettamente inferiore a quella della Lombardia o dell’Emilia Romagna, prese ad esempio da questa amministrazione regionale, e di conseguenza non possono esserci le stesse economie di scala dati i diversi bacini d’utenza”