È stata necessaria una requisitoria di oltre 3 ore, questa mattina, al Pubblico Ministero Marco Zocco, per illustrare al giudice Caterina Lungaro l’esatta ricostruzione dell’inchiesta sui presunti appalti truccati dell’Autofiori sfociata poi nel processo in corso presso il Tribunale di Imperia e procedere con le richieste di condanna.
L’indagine condotta nel 2011 dalla Guardia di Finanza di Imperia era relativa, in particolare, agli appalti per le opere di manutenzione e riqualificazione dell’Autostrada dei Fiori. A processo sono finite sei persone, l’ex amministratore delegato della società con sede di via Matteotti Alfredo Borchi, 77 anni, i dirigenti Federico Lenti, 51 anni, Giacomo Massa, 52 anni, e Francesco Ferrari, 54anni, di Alassio, e due imprenditori, Marco Bianchini, 44 anni, amministratore della “Intercostruzioni srl”, e Gianfranco Varano, 72 anni, amministratore della“Icoel srl”, società con sede in via Argine Sinistro a Imperia.
ECCO LE RICHIESTE DEL PM ZOCCO
Alfredo Borchi – Reato estinto per decesso dell’imputato
CAPO A – Turbativa d’asta nell’ambito dell’appalto per i lavori di riqualificazione del piazzale alla barriera di Ventimiglia
Assoluzione per Federico Lenti e Giacomo Massa per non aver commesso il fatto
CAPO B – Turbativa d’asta nell’ambito dell’appalto per i lavori di ristrutturazione del casello autostradale di Borghetto Santo Spirito
CAPO C e D – Turbativa d’asta nell’ambito dell’appalto per i lavori di riqualificazione ai caselli di Imperia, San Bartolomeo al Mare e Albenga
Federico Lenti – 2 anni e 4 mesi e 1.500 euro di multa
Giacomo Massa – 1 anno e 6 mesi e 800 euro di multa
Marco Bianchini – 1 anno e 6 mesi e 800 euro di multa
Francesco Ferrari – 2 anni e 1.200 euro di multa
Gianfranco Varano – 2 anni e 1.200 euro di multa
LA REQUISITORIA DEL PM ZOCCO
RIQUALIFICAZIONE PIAZZALE BARRIERA VENTIMIGLIA
“I lavori vennero affidati a un’impresa che non aveva partecipato alla procedura negoziata. Un fatto piuttosto clamoroso che fin dall’inizio ha attirato l’attenzione della Guardia di Finanza. Non avendo intercettazioni telefoniche a disposizione, relative al 2011 (sono iniziate solo nel 2013), è stata fatta una ricostruzione documentale, con l’acquisizione dei fascicoli di gara nel corso delle perquisizioni eseguite nella sede dell’Autofiori. La difesa si è giustificata spiegando che in quanto si trattava di un’opera propedeutica alla gara per i lavori di rifacimento dell’intero casello autostradale di confine, era necessario intervenire con urgenza.
A Lenti e Massa si contesta di aver invitato alla gara per l’affidamento dei lavori un’azienda priva dei necessari requisiti. Nel corso del dibattimento è emerso che si trattò di un errore e non di un fatto doloso, come spiegato dalla difesa. Il titolare della Ecotrasporti, Eligio Piero Bronzino, ricevette una comunicazione con la quale gli veniva richiesta la certificazione SOA, condizione necessaria per poter eseguire i lavori appaltati. Bronzino rispose di non esserne in possesso, proponendo e ottenendo l’affidamento dei lavori, in subappalto, a un’altra sua società, la LigurScavi Srl, in regola con la certificazione SOA.
In fase di indagini preliminari Bronzino riferì agli inquirenti di un accordo con l’Autofiori per la formulazione della proposta, ma nel corso del dibattimento non ha confermato la propria versione, spiegando che non si trattò di una proposta dell’Autofiori, ma bensì di una sua iniziativa.
Non ci sono dunque elementi a carico di Massa e Lenti. Nessuna dimostrazione di un tentativo collusivo da parte degli imputati. Per questo deve chiedersi l’assoluzione”.
LAVORI RISTRUTTURAZIONE CASELLO AUTOSTRADALE BORGHETTO
“Le contestazioni in questo caso sono relative alla turbata libertà del procedimento di scelta del contraente. All’origine della contestazione l’affidamento diretto alla ditta Intercostruzioni Srl di Marco Bianchini, senza alcuna gara, dei lavori di ristrutturazione del casello autostradale di Borghetto Santo Spirito. Secondo l’ipotesi accusatoria gli imputati avrebbero agito in concorso tra loro per affidare l’appalto alla Intercostruzioni Srl senza porre invece la ditta in concorrenza con altri soggetti.
In particolare, occorre, prima di elencare i fatti, precisare i rapporti tra l’ing. Lenti e Bianchini. Rapporti privilegiati e non ordinari, come testimoniato dalle intercettazioni telefoniche, determinati in questo caso.
Ad esempio, per quel che concerne la ristrutturazione dell’edificio dello svincolo di Sanremo Ovest, Lenti anticipò a Bianchini che l’avversario più ostico sarebbe stata la ditta Fratelli Negro e, in un secondo tempo, che era riuscito a dirottare la ditta Fratelli Negro su un’altra gara d’appalto (‘li ho portati su, da altre parti’). ‘Non c’è lo scuro?’. Così disse Bianchini al telefono facendo proprio riferimento alla ditta Fratelli Negro. In effetti, la Fratelli Negro non venne poi invitata alla gara per la ristrutturazione dell’edificio dello svincolo di Sanremo Ovest, che venne vinta proprio dalla Intercostruzioni srl, che poi non ottenne l’affidamento per un vizio di forma”.
Per aggiudicarsi l’intervento di ristrutturazione del casello autostradale di Borghetto Santo Spirito, infatti, era arrivata anche un’offerta della Cmi Tieri pari a 57 mila euro. La Intercostruzioni Srl aveva presentato la propria offerta, pari a 59 mila euro, dunque più alta, solo successivamente. I lavori verranno però affidati alla Intercostruzioni Srl per 57 mila euro. Come? Con un ribasso d’asta del 31,29%, lo stesso applicato all’appalto originario di manutenzione, su un’ipotetica offerta pari a 82 mila euro. Questo lo si è abbiamo appreso da un documento ritrovato in sede di perquisizione.In definitiva, l’Autostrada dei Fiori non ha considerato l’intervento di ristrutturazione del casello autostradale di Borghetto Santo Spirito come un intervento a se stante, ma lo ha integrato all’appalto sulle manutenzioni. L’importo, però, era superiore ai 40 mila euro, dunque, sarebbe stato necessario indire un gara, invitando almeno cinque ditte.L’affidamento diretto, con integrazione all’appalto già esistente, si sarebbe potuto fare solo nel caso si fosse trattato di un’urgenza. In questo caso, però, ci troviamo davanti, come ampiamente documentato, a un’opera ampiamente prevista, non dal carattere straordinario. Non si può dunque configurare come manutenzione.
Il processo è stato rinviato al prossimo 28 marzo per le arringhe delle difese.