Domenica 24 marzo e un palcoscenico che piace a tutti, i gradini di accesso della chiesa parrocchiale dell’Assunta di Villa Viani. È l’occasione per festeggiare San Giuseppe, compatrono della località, e per ritrovarsi, insieme, con i bambini, il vero valore profondo di questa Comunità.
È un momento difficile, c’era siccità, il sabato 23 non c’è stato il falò tradizionale, a causa del divieto di abbruciamento. Forse si potrà concludere il rito il 7 aprile. Forse.
Una certezza, però, c’è, ed è l’impegno dei bambini del paese. Un folto numero di bambini, fra i tanti dell’abitato. E una breve, ma significativa, sceneggiatura teatrale, che coinvolge tutti.
Scritta da Alessia Martini, con molte suggestioni del “vivere Villa Viani”, a partire dalla scenografia che i ragazzi del paese, tutti padri, hanno realizzato in pieno stile rurale. Il gioco della morra, gli uomini al bar, il vino, parlare di olive, le donne in cucina, ma non prive di carattere, anzi, attente e organizzatrici…tanto da svelare un segreto della preparazione di leggendarie bugie, i dolci locali, nonché i motivi profondi dello “Scunfogu”, il falò di San Giuseppe.
Ecco i primi ingredienti del racconto. Cui segue l’impegno dei più piccoli: il generale inverno, i fiori, le api, la primavera è finalmente arrivata. La pièce teatrale si chiude con la canzone di tutti, animata e vivace, preparata e guidata dalla maestra Silvia Viani.
Il gruppo dei bambini e ragazzini è ampio e va da Alessia, che va per i 5 anni e Nicolò, di 14 anni. Nel mezzo, tutti, così come i loro genitori, sia che vivano a Villa Viani da una vita, sia che vi si trovino per motivo di lavoro. E così sarebbe bello nominare tutti, bambini, genitori e dire che comunque Villa Viani, tra mille difficoltà per essere un paese piccolo in un territorio difficile, risulta un esempio di inclusione sociale e di reale divertimento.