Mancava all’appello soltanto lui, il basista della rapina consumata in pieno giorno, nel luglio scorso, ai danni della gioielleria Abate, nel centro di Sanremo, di fronte al Casinò, quando due uomini – di cui uno che indossava abiti femminili e travisato in volto con una maschera da donna e parrucca – si erano introdotti nella gioielleria con una pistola, con la quale avevano rotto le vetrine sottraendo orologi di prestigio e alcuni gioielli per un bottino di oltre 450mila euro, fuggendo poi a bordo di una macchina con targa francese.
Le indagini, immediatamente avviate dalla Squadra Mobile di Imperia in collaborazione con le Autorità francesi (in particolare, la Police Nationale di Nizza), consentivano di intercettare nella stessa serata i due autori materiali della rapina ed i loro complici (altre tre persone), tutti francesi, in territorio transalpino, con al seguito parte della refurtiva.
In territorio italiano gli operatori di polizia avevano proceduto ad alcune perquisizioni, rinvenendo, in un casolare abbandonato nella prima periferia di Sanremo, gli abiti utilizzati dai rapinatori (vestiti, maschera e parrucca) per commettere il delitto e la restante parte della refurtiva: ben 14 orologi di ingente valore e alcuni bracciali.
Nel giro di poche ore, tutto il maltolto era stato riconsegnato dalla Polizia di Stato al legittimo proprietario.
La successiva attività investigativa consentiva di individuare il basista, Luciano Amoretti, pluripregiudicato di 75 anni, noto agli investigatori italiani in virtù dei suoi precedenti nel mondo dei reati contro il patrimonio ed in particolare della ricettazione, nei cui confronti i poliziotti transalpini procedevano per associazione criminale e furto aggravato, ottenendo dall’Autorità Giudiziaria francese un provvedimento di custodia cautelare in carcere, che veniva “internazionalizzato” affinché potesse essere eseguito in Italia, ove il malvivente si trovava.
Nel pomeriggio di ieri, pervenuto il mandato di arresto europeo nei confronti del ricercato ai poliziotti della Squadra Mobile imperiese, questi si mettevano sulle sue tracce e lo localizzavano ad Imperia, nei pressi di un supermercato.
Il 75enne veniva così tratto in arresto e condotto nel carcere di Imperia, a disposizione del Presidente della Corte di Appello di Genova, competente in materia.
Nella mattinata odierna l’arresto veniva convalidato ed all’uomo, considerata la sua non più giovane età e la disponibilità di un’abitazione, venivano concessi gli arresti domiciliari.