GENOVA, 1 LUG – Il procuratore della Corte dei Conti di Genova, si legge in una nota Ansa, ha chiesto un risarcimento di oltre 1 milione di euro a cinque poliziotti implicati nei fatti del G8 di Genova, nel luglio del 2001 per le percosse subite da Marco Mattana, all’epoca ancora minorenne.
Il procuratore ha citato in giudizio il primo dirigente Alessandro Perugini, i sottufficiali Antonio Del Giacco, Enzo Raschellà, Luca Mantovani e il sovrintendente capo Sebastiano Pinzone, tutti già condannati con sentenza in giudicato.
“Non basta essere condannati in sede penale – ha commentato Gianni Tonelli, segretario generale del sindacato di polizia Sap – Non è sufficiente essere obbligati a rifondere un risarcimento civile che ti costringe a vendere anche la propria casa. Vogliamo poi parlare delle sanzioni disciplinari interne? Tutto questo, per qualche magistrato, è troppo poco. Adesso ci manca solo la richiesta di risarcimento di un milione di euro per danno d’immagine da parte della Corte dei Conti“.
Spiega Tonelli, Segretario generale del Sap: “Ai delinquenti che devastano le nostre città e agli amministratori arrestati per ruberie varie è stato mai contestato il danno d’immagine allo Stato? E’ curioso, per altro, che la richiesta venga dal procuratore Ermete Bogetti, che già nel 2007, quando era responsabile della magistratura contabile piemontese, contestò a svariati colleghi che avevano semplicemente fatto il proprio dovere durante alcuni scontri in Valdisusa un’analoga ‘azione di responsabilità per danno alla finanza pubblica per comportamento lesivo dell’immagine e del prestigio del Corpo e dello Stato. Non aggiungo altro”.
“Per quel che riguarda i nostri iscritti – continua Tonelli – valuteremo i termini e i modi per tutelarli. Vicende come questa confermano, ancora una volta, la necessità di introdurre nel nostro ordinamento una serie di misure relative all’ordine pubblico che consentano ai poliziotti di operare con maggiore serenità e ai cittadini di poter manifestare pacificamente. Le presenteremo proprio stamani, 2 luglio, alla sala Nassiriya del Senato, ore 12, in una conferenza stampa alla presenza di parlamentari di tutti principali schieramenti politici, da destra a sinistra”.