16 Novembre 2024 10:22

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16 Novembre 2024 10:22

Mobilità sanitaria: accordo Liguria-Emilia Romagna. “Per contenere le fughe dei pazienti”

In breve: Accordo biunivoco per risonanze magnetiche, tac, attività specialistica ambulatoriale e attività di ricovero: superato un certo tetto il riconoscimento della tariffa è abbattuto del 50%.

La Giunta regionale, su proposta dell’Assessore alla Sanità Angelo Gratarola, ha approvato lo schema di accordo tra la Regione Liguria e la Regione Emilia-Romagna per la gestione della mobilità sanitaria interregionale (anni 2022-2024). Alla stesura congiunta si è arrivati sulla base dello schema tipo di accordo approvato dalla Commissione Salute della Conferenza delle Regioni.

Liguria: mobilità sanitaria, siglato accordo con l’Emilia Romagna. Ecco cosa prevede

“La logica che porta a queste intese è il contenimento delle cosiddette ‘fughe dei pazienti’ – sottolinea l’assessore alla Sanità Angelo GratarolaAccordi come questo sono caldeggiati dal Governo per evitare fenomeni distorsivi che siano indotti da differenze di tariffa e differenti gradi di indicazione di appropriatezza Nel solco della richiesta di favorire la collaborazione tra Regioni per le attività nelle zone di confine arriva questo accordo. La Liguria è una delle poche Regioni ad aver stipulato documenti di questo tipo con due Regioni confinanti: nei mesi scorsi la Toscana e ora l’Emilia Romagna. E’ un accordo biunivoco per alcuni tipi di prestazione come risonanze magnetiche, tac, attività specialistica ambulatoriale e alcune attività di ricovero: superato un certo tetto il riconoscimento della tariffa è abbattuto del 50%”.

Nell’ambito di questi accordi ciascuna Regione garantisce un accurato monitoraggio della qualità e della appropriatezza delle prestazioni erogate. Le Regioni concordano di applicare strumenti per l’appropriatezza dell’accesso alla specialistica ambulatoriale.

“La mobilità passiva non va considerata sempre un fenomeno negativoaggiunge Angelo Gratarola – talvolta è dovuta a circostanze fisiologiche considerato il fatto che la distanza tra la propria abitazione di confine e l’ospedale della regione più vicina è inferiore rispetto all’ospedale del proprio territorio regionale. Noi crediamo molto nel governare questo tipo di flussi. Siamo di fronte ad un meccanismo di controllo per prevenire comportamenti opportunistici di soggetti del sistema: così si uniformano comportamenti pur considerando la liceità di potersi spostare tra le regioni per farsi curare. E in questo senso nelle prossime settimane stipuleremo un accordo analogo anche con il Piemonte”. 

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