22 Dicembre 2024 10:15

22 Dicembre 2024 10:15

Olioliva 2023: la Cia, Confederazione italiana agricoltori presente con laboratori, assaggiatori d’olio e un convegno per fare il focus sull’olivicoltura

In breve: Il convegno di quest'anno punta l'attenzione sui temi della redditività delle aziende e sulle misure da adottare per contrastare il cambiamento climatico

Una passione d’annata: analisi, programmi e progetti per l’olivicoltura ligure Come ogni anno la Confederazione Italiana agricoltori della Liguria organizza un dibattito nell’ambito di Olioliva per fare il punto su argomenti importanti per il settore.

Il convegno di quest’anno punta l’attenzione sui temi della redditività delle aziende e sulle misure da adottare per contrastare il cambiamento climatico

L’anno scorso il convegno si era focalizzato sulla nuova programmazione del Piano di sviluppo rurale regionale e sulle priorità di destinazione delle risorse; quest’anno, complice l’andamento delle ultime tre annate, lo sguardo volgerà più sui temi della redditività delle aziende e sulle misure da adottare per contrastare gli effetti del cambiamento climatico.

Rispetto alla media degli ultimi dieci anni, i raccolti delle due ultime annate hanno subito una diminuzione del 30% nell’annata 2021/2022 e del 48% nell’annata 2022/2023. Un dato significativo che è direttamente collegato al primo è quello relativo alle precipitazioni: i dati ci dicono che negli ultimi cinque anni l’andamento è stato il seguente (fonte CAAR Reg. Lig)

 

anno GENOVA IMPERIA LA SPEZIA SAVONA
2018 1783,9 1345,0 1462,5 1603,1
2019 2051,2 1373,9 1783,2 1690,6
2020 1662,9 1011,4 1527,4 990,3
2021 1447,9 708,0 1500,0 883,2
2022 888,8 562,9 938,2 554,4

A fronte di questo quadro già molto grave da par suo, negli stessi anni gli operatori hanno anche subito un aumento generalizzato dei costi di produzione, con la voce costi per trattamenti contro la mosca, che è letteralmente esplosa. Quindi volumi di produzione in picchiata e costi di produzione alle stelle. Il tutto proprio nel momento in cui, dopo decenni di battaglie, si è riusciti ad ottenere il primo riconoscimento della Denominazione d’origine dell’oliva da mensa Taggiasca da parte del Ministero.

Gli olivicoltori sono di fronte ad un bivio: o cambiano tutti mestiere oppure prendono coscienza, e coinvolgono le Istituzioni, sul fatto che qualcosa è cambiato e che bisogna sostenere in tutti i modi questa importante filiera produttiva, specie dopo il riconoscimento del Ministero. Il primo passo parte proprio dall’assumere la consapevolezza che il settore è in forte crisi, che è in una condizione di malattia, e quando c’è una malattia ci vogliono delle cure adeguate.

La CIA della Liguria ritiene che ci voglia un Piano Olivicolo Regionale che sviluppi questi quattro punti fondamentali:
1) Ricerca e assistenza tecnica
2) Infrastrutture irrigue
3) Contributi e premi dello sviluppo rurale
4) Promozione delle produzioni

1) Ricerca – La ricerca gioca un ruolo fondamentale all’interno di ogni filiera produttiva, che l’innovazione sia l’elemento più strategico. Gli ambiti di intervento della ricerca, per il nostro settore, spaziano dagli aspetti che riguardano “il campo” a quelli che interessano la trasformazione e il miglioramento della qualità del prodotto finale. La CIA esprime preoccupazione per la imminente chiusura Cersaa, l’azienda speciale della Camera di Commercio delle Riviere, che forse verrà trasformata in Fondazione. Ma al momento non ci sono certezze su chi finanzierà l’attività di ricerca e se sarà possibile avere programmi che riguardano l’olivicoltura. Quindi CIA chiede certezze sulla futura trasformazione del Cersaa perché ritiene strategica la presenza di un ente di ricerca sul territorio regionale che si occupi di olivicoltura, che si confronti con gli operatori e sviluppi programmi che provino a dare risposte alle loro esigenze. Sul fronte della ricerca e divulgazione, è anche molto importante che venga coinvolta organicamente l’Università degli Studi di Genova.

2) Irrigazione – C’è una relazione quasi simmetrica fra livelli di precipitazioni annue e livelli di produzione, a prescindere dall’annata di carica o di scarica. Ciò che invece è asimmetrico è il rapporto tra la maggior acqua di cui necessita la pianta allevata per l ‘oliva da mensa e la disponibilità naturale e/o infrastrutturale della risorsa idrica. Come CIA abbiamo in più occasioni, con iniziative specifiche, chiesto che si provveda a redigere un piano regionale degli invasi da realizzare nelle aree interne. Dobbiamo purtroppo costatare che da parte di chi si occupa della pianificazione d’ambito non è stato ancora presentato alcun progetto che vada in questa auspicata direzione. Non abbiamo parimenti notizie di quello che intende fare la Regione Liguria.

3) Sviluppo rurale – Il Psr Regionale è ormai l’unico strumento finanziario a disposizione delle aziende agricole per accedere a premi e contributi. La nuova programmazione si è leggermente spostata più sui premi a superficie delle misure agro-ambientali che sui contributi per investimenti. Per l’olivicoltura è la linea giusta perché la disponibilità di risorse sui premi consente di mitigare l’aumento dei costi di produzione. Chiarito questo ribadiamo quello che abbiamo già espresso in altre occasioni; il Psr non deve essere per gli agricoltori una montagna da scalare ne deve essere un salto nel vuoto. Da una parte occorre semplificare le procedure e dall’altra ci vogliono tempi di istruttoria che siano ragionevoli perché non è possibile superare le dodici fatiche d’Ercole per presentare le domande e poi attendere per anni una risposta. Ogni imprenditore nel momento in cui decide di fare un investimento deve avere un quadro abbastanza certo sui tempi di impegno e di rientro delle risorse economiche. Ci sembra una condizione minima e assolutamente normale.

4) Promozione – La promozione fatta con le risorse pubbliche deve servire per far conoscere il prodotto ed il territorio e non le singole aziende. Le singole realtà aziendali sono importanti ma ancora più importante è salvaguardare la ricaduta sul territorio. Solo le produzioni la cui origine è certificata garantiscono questa ricaduta. Abbiamo ed avremo l’opportunità di beneficiare della certificazione d’origine sia dell’olio extravergine che dell’oliva taggiasca e pertanto su quelle produzioni si dovranno concentrare tutti gli sforzi e le risorse in materia di promozione. E questo lo diciamo alla Regione Liguria, ma soprattutto al sistema Camerale che su questo tema deve cambiare l’indirizzo sin qui seguito.

Non solo un convegno, ma anche tante iniziative e laboratori aperti al pubblico 

Ma la Cia non è solo impegnata sulla visione istituzionale e sulle prospettive produttive ed economiche del comparto in senso stretto. Ogni anno pensa ed organizza eventi apparentemente più leggeri, ma sempre mirati al miglioramento del reddito degli olivicoltori: in questa scia si ricorderanno “Mani in pasta” o “Non c’è paragone” dove gli agriturismi si mettevano in gioco e facevano conoscere le loro attività ed i loro piatti. Come pure la crescita professionale degli olivicoltori nella presentazione del loro prodotto con gli avvicinamenti del pubblico (e quindi dei consumatori) alla valutazione organolettica di olio ed olive in salamoia gestiti da esperti assaggiatori, professionisti direttamente formati negli anni dalla Confederazione. Con tali presupposti quest’anno presentiamo nuovamente un avvicinamento organolettico ai “Principi” della nostra olivicoltura, ossia l’olio extravergine di oliva da cultivar Taggiasca (meglio se DOP) e l’oliva Taggiasca in salamoia (Area laboratori sulla banchina del porto di Oneglia,

Venerdì 3 novembre dalle 15:00 alle 16:00 – “Metodi di assaggio ed etichettatura dell’olio di oliva” Vuoi riconoscere un olio EVO ed apprezzarne le caratteristiche? Scopri se hai attitudine all’assaggio con l’INTRODUZIONE ALLA VALUTAZIONE ORGANOLETTICA DEGLI OLI D’OLIVA VERGINI E DELLE OLIVE DA MENSA. A cura di CIA Imperia ed O.A.L. – Organizzazione Assaggiatori Liguri.

Non dimentichiamo l’apporto dei produttori, anche arrivati da fuori Regione, che hanno dato e continuano a dare alla nostra economia agricola e a questo Olioliva. Presentiamo allora “Liguria, dove i foresti si sentono a casa” per far conoscere ai visitatori la contaminazione buona che il nostro territorio ha avuto negli ultimi trent’anni con l’arrivo di nuovi attori che hanno saputo valorizzare non solo il prodotto, ma anche lo stile di vita che ad esso si accompagna.

Domenica 5 novembre dalle alle 17:30 alle 19:15 – “RACCONTO CULTURAL CULINARIO con degustazione guidata – “LIGURIA: DOVE I FORESTI SI SENTONO A CASA”. A cura di Cia Imperia e dei suoi Agriturismi.

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