“Per descrivere con un’immagine l’ultimo consiglio comunale del 22 maggio si può affermare che sembrava di osservare un bizzarro acquario”. Questo il commento del Gruppo Consiliare Alleanza Verdi e Sinistra Imperia relativamente all’ultima seduta del Consiglio Comunale svoltasi pochi giorni fa, contrassegnata dalle proteste dei cittadini contro le maxi bollette di Rivieracqua.
Imperia: “sembrava di osservare un bizzarro acquario”. Il commento sul consiglio comunale del Gruppo Alleanza Verdi e Sinistra
“Tutta la discussione dei vari punti all’ordine del giorno di quel consiglio era infatti condizionata, come se vi fosse immersa, dalla vicenda delle tariffe e della privatizzazione dell’acqua, argomento che coinvolge i cittadini imperiesi peraltro presenti in massa alla seduta, che il sindaco e la sua maggioranza hanno pervicacemente rifiutato di discutere.
Il dibattito sulle pratiche portate dall’amministrazione sul piano della costa, sugli adeguamenti di alcuni regolamenti comunali e su alcune variazioni di bilancio, sembrava svolgersi dentro una bolla d’aria circondata, ma incapace di contatto, con la “liquida” realtà che vivono gli imperiesi.
La scelta del sindaco e del presidente del consiglio comunale di non fornire ai tanti cittadini presenti neanche un momento di confronto o attenzione, anche solo per spiegare che (solo grazie all’iniziativa delle opposizioni) a breve si discuterà dell’argomento in consiglio, li ha così esposti ad una ondata di indignazione e proteste.
Ma la tempesta perfetta in cui la maggioranza ed il sindaco si sono ficcati, naufragando peggio del vapore Paris et Londres che nel 1862 finì sugli scogli delle Ratteghe, è stata la mozione sul numero degli ami dei palamiti presentata dal consigliere di maggioranza La Monica.
Una manovra talmente maldestra da far ipotizzare che possa essere stata un atto di auto-sabotaggio che l’inconscio del consigliere La Monica ha architettato per vendicarsi dell’insoddisfazione, già espressa pubblicamente, per l’esclusione dalla rosa degli assessori.
Non si spiega diversamente come la maggioranza guidata dal sindaco-presidente-commissario-ammiraglio Scajola non abbia compreso l’insensatezza di discutere di un simile argomento la sera stessa in cui si è rifiutato di discutere delle salatissime bollette dell’acqua, finendo così per essere presi allo stesso amo del palamito che avevano calato.
Di fronte a tanta insolenza la legge (o per chi crede il dio) del mare ha quindi punito la ciurma un po’ distratta e svogliata della maggioranza, mandandola sotto il livello di galleggiamento del numero legale.
Tra i protagonisti principali del bizzarro acquario e della sciagurata gestione del consiglio, oltre ovviamente al sindaco, va annoverato anche il presidente Vassallo. Durante la verifica della sussistenza del numero legale dopo l’uscita dall’aula per protesta delle opposizioni, il presidente del consiglio (che in oltre un anno di carica non ha ancora capito che il suo compito non è quello di mozzo del sindaco) ha infatti annunciato con una punta di soddisfazione il raggiungimento del numero legale per la presenza di 16 consiglieri quando ne necessitavano invece 17, finendo così per recitare la parte del tonno.
Per restituire ai cittadini imperiesi la sensazione che il consiglio comunale sia il luogo dove si trattano i temi che li riguardano e interessano basterà attendere ancora pochi giorni.
Grazie alla convocazione del consiglio richiesta dalle opposizioni per discutere proprio della questione dell’acqua, la maggioranza e il sindaco – presidente della provincia – commissario dell’Ato idrico, non potranno più sottrarsi al confronto”.