23 Dicembre 2024 12:34

23 Dicembre 2024 12:34

Tangenti Liguria: Giovanni Toti sui social dopo la revoca dei domiciliari. “Ci difenderemo da ogni accusa con la coscienza a posto. Tocca ai cittadini decidere se andare avanti con la Liguria che abbiamo cresciuto o consegnarla alla cappa grigia dell’ipocrisia”

“Sono mancato per un po’, e soprattutto mi siete mancati tanto. Grazie mille a tutti coloro che in questi 86 giorni tramite la famiglia, l’avvocato, e in ogni modo possibile, mi hanno fatto sentire il loro affetto e la loro vicinanza. È stato il maggior conforto in questi giorni bui – Queste le prime parole dell’ex Governatore della Liguria, Giovanni Toti, rilasciato nella giornata di oggi dagli arresti domiciliari.

“Ci difenderemo da ogni accusa, con la coscienza a posto di chi non ha mai intascato un centesimo dei liguri, ma lasciamo una Liguria più ricca: di lavoro, di opportunità, di speranze” – Prosegue l’ex governatore in un post pubblicato sulla sua pagina social.

Toti, lo ricordiamo, è stato arrestato nell’ambito di un’inchiesta della Dda genovese e della Guardia di FinanzaL’accusa, nei suoi confronti, è di corruzione. Nella giornata di oggi, 1 agosto, il giudice per le indagini preliminari, Paola Faggioni, ha accolto la richiesta di revoca degli arresti domiciliari, presentata dall’avvocato Stefano Savi.

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“Quello che è accaduto in questi tre mesi è un processo alla politica: ai finanziamenti, trasparenti e legali, agli atti, anch’essi legali e legittimi, che abbiamo ritenuto necessari e utili a far crescere la nostra terra.

Tutto questo sarà tema di confronto in tribunale. Soprattutto spero sia oggetto di vera e definitiva riflessione della politica. Della politica tutta o, almeno, di coloro che non ritengono di usare opportunisticamente la giustizia a scopo politico. Mai come in questo caso l’autonomia della politica, la sovranità popolare, il suo finanziamento trasparente, la sua possibilità di indirizzare lo sviluppo e la crescita sono stati al centro del confronto tra la giustizia e il potere sovrano che discende dal popolo.
I magistrati interpretano le leggi ma la politica quelle leggi le fa.

L’autonomia della politica, come quella della giustizia, dovrebbero essere un patrimonio di tutti. Difficile sperare consapevolezza da chi riempie le piazze di luglio (riempie, insomma…), festeggiando l’aiuto arrivato. Ho fiducia in chi crede nella democrazia liberale e spero colga queste vicende come un definitivo campanello che suona per ricordare l’inerzia di troppi anni.

Mi sono dimesso, richiamando tutti voi al voto, perché ora tocca ai cittadini decidere invece la sorte della nostra terra: andare avanti con la Liguria protagonista che abbiamo costruito, o consegnarla alla cappa grigia dell’ipocrisia, della cultura del sospetto, dell’immobilismo, della doppia morale capace di oscurare già in questi giorni anche il fulgido sole di agosto. Sarebbe un futuro che, se possibile, appare già peggio del passato che ci siamo lasciati alle spalle.

Un abbraccio a tutti, che spero di darvi fisicamente nelle prossime ore.
Viva la Liguria. Viva la libertà”.

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