Ivan Bracco, consigliere comunale di minoranza del Partito Democratico di Imperia, interviene in merito alla procedura di valutazione di impatto ambientale (VIA) avviata dalla Regione Liguria per il progetto di completamento del porto turistico di Imperia.
Bracco mette in luce le sue preoccupazioni: “opere faraoniche, fondi inesistenti e il rischio di un’operazione che potrebbe svantaggiare la comunità locale a favore di un socio privato“.
Porto di Imperia, l’allarme di Bracco: “Opera faraonica, ma chi paga?”
“Siamo alle solite – scrive il consigliere del PD sulla sua pagina facebook – progetti faraonici senza un euro nelle casse della società pubblica Go Imperia che dovrebbe realizzare il paradiso in terra.
Come ho più volte ribadito in Consiglio Comunale, il Sindaco dica come farà, se mai sarà approvato il progetto in questi termini, a realizzarlo. Il piano economico finanziario presentato non dice nulla da dove arriveranno i denari, perché non sono previsti mutui ed altri finanziamenti se non la rivendita dei posti barca, che lo stesso piano economico evidenzia problemi di stabilità dello stesso.
Unica soluzione è l’ingresso nella Go Imperia di un socio privato che si accaparra tutto alla faccia degli imperiesi. Il porto con un progetto leggero, poco impattante, che desse più spazi alla cantieristica, si poteva e si può fare con risorse pubbliche! Ovvio, le opere faraoniche che devastano il fronte mare non ci sarebbero, ma ci sarebbero più posti di lavoro per i nostri giovani e una costa più armoniosa. Vedremo se il castello di sabbia si trasformerà in porto parcheggio, come peraltro è già!”