13 Marzo 2025 11:46

Parco eolico nel Dianese: oltre 150 persone all’incontro pubblico. Un comitato “Contro lo scempio del territorio” /Foto e Video

Si è tenuto ieri sera, 12 marzo, presso il Centro Sociale Incontro di San Bartolomeo al Mare, nei giardini Primo Maggio, un incontro pubblico per discutere del progetto di parco eolico denominato “Monte Chiappa”, che coinvolge i comuni di Villa Faraldi, San Bartolomeo al Mare e Andora. All’evento, organizzato per approfondire le criticità del progetto e valutarne l’impatto sul territorio, hanno partecipato circa 150 persone tra cittadini, rappresentanti di associazioni di categoria, sindaci e consiglieri comunali della zona.

L’incontro ha gettato le basi verso la costituzione del comitato “CoordinaVento” del Golfo Dianese, nato con l’obiettivo di coordinare le iniziative dei cittadini e delle istituzioni locali per opporsi al progetto eolico

Walter Ambrogi, portavoce del comitato in fase di formazione, ha spiegato che l’intento non è quello di ostacolare le energie rinnovabili in generale, ma di salvaguardare il territorio da un intervento che rischia di compromettere il paesaggio, l’ambiente e le attività turistiche, fondamentali per l’economia locale.

Walter Ambrogi portavoce costituendo Comitato

“Stanno cercando di mettere insieme intanto le persone perché siano tutte coscienti di quello che potrebbe succedere se il progetto va avanti. Noi non siamo contrari alle energie rinnovabili, siamo contrari quando un progetto relativo alle energie rinnovabili corre il rischio di fare uno scempio del nostro territorio, quindi questo secondo me è il punto più importante. 

Abbiamo anche visto che recentemente il Consiglio di Stato si è espresso a salvaguardia del territorio, immaginiamoci una zona come la nostra, una zona turistica in particolare, che cosa potrebbe succedere. 

Vorrei precisare che non siamo ancora un comitato, siamo adesso delle persone che stanno ragionando, cercando di capire meglio e in ogni caso avendo già una posizione ben precisa sul no a questo progetto, vedremo come si muovono le cose nei prossimi giorni per eventualmente formalizzare un vero e proprio comitato. 

Ripeto, noi non siamo assolutamente contrari alle energie rinnovabili, anzi, c’è probabilmente tempo e modo per trovare altri siti che siano meno impattanti da un punto di vista paesaggistico, da un punto di vista anche di impatto acustico, con ste palle enormi che girano, da un punto di vista degli uccelli migratori. 

Ci sono tanti aspetti che fanno propendere, se no prendono posizione secca per un no

Bisogna cercare di far capire, non è difficile capire cosa succederebbe se queste sette palle venissero fatte, certamente bisogna, da parte nostra, usare tutta la nostra forza di convinzione nei confronti di provincia e regione”

Paolo Saglietto presidente Confcommercio Golfo Dianese

“È chiaro che non bisogna fraintenderle cose nel senso che non siamo a prioristicamente contrari alle energierinnovabili chiaramente, però a che prezzo? Perché comunque cercare di distruggere, cioè far passare il principio che bisogna distruggere l’ambiente a tutela dell’ambiente è un po’ insomma un controsenso kafkiano, ecco. 

Quindi tutti i lavori che vengono fatti per ipoteticamente installare queste sette pale eoliche sono interventi che il nostro territorio non si può permettere, tenendo presente che noi stiamo da tempo lavorando su un discorso di turismo consapevole, destagionalizzato che prevede praticamente, è tutto basato sull’outdoor e quindi tutto basato sul nostro territorio, magnifico territorio, questo sarebbe proprio esattamente l’opposto di tutto il lavoro che stiamo facendo da tre anni a questa parte ed è un lavoro importante. 

L’azienda quando ha presentato il piano di impresa, non economico ma diciamo descrittivo, ha anche, secondo me, tirato un po’ il concetto di dire che le pale eoliche sono anche un’attrattiva turistica. Noi l’attrattiva turistica in questo caso pensiamo che sia il nostro territorio bello com’è, abbiamo un golfo che è unico, è un territorio magnifico e quindi andare a creare un impatto del genere, anche perché stiamo parlando di impianti che hanno un’altezza come tre grattacieli di Oneglia, strade con larghezze 8 metri dove adesso oggi ci sono dei sentieri a malapena ci passa una bicicletta, quindi 8 metri di strada, raggi di curvatura da 100 metri, stiamo parlando di un impatto che in un territorio come il nostro va praticamente a deturpare tutta la collina, la prima parte collinare a fronte di cosa? Perché oltretutto bisogna anche essere chiaro non c’è un interesse economico diretto del territorio, ovvero l’energia che viene prodotta qua non viene utilizzata qua, perché se ci fosse, e anche qua io chiaramente sono a disposizione dell’impresa della Tozzi Green per qualsiasi chiarimento e colloquio, perché se effettivamente ci fosse un discorso di abbassamento dei costi relativi, non saremo d’accordo lo stesso ma ne potremo parlare. In questo caso di fatto viene prodotta l’energia, l’idea viene prodotta qua, viene poi girata in un grosso calderone che è il mercato nazionale e di conseguenza noi subiamo solo le conseguenze, non capiamo neanche il risvolto positivo economico dei lavoratori. Noi abbiamo il turismo e quello è il nostro risvolto economico positivo, lo stiamo lanciando per tutto l’anno e quindi questo non è in linea con le nostre scelte”. 

Mariangela Cattaneo presidente provinciale Cia

“Noi abbiamo molte riserve su questo progetto. Premetto che non è che non vogliamo le energie da fonte rinnovabili, anzi siamo ben contenti che queste avvengano, però se un progetto ha la necessità di sradicare mille alberi di olivo e quindi mettere in difficoltà molte aziende, questo non ci piace chiaramente e quindi non siamo troppo favorevoli a quest’idea. 

Supponiamo che ci siano anche altre possibilità per far sì che la Liguria possa avere uno sviluppo in questo senso nella produzione di energia rinnovabile. Io penso a tutte le serre che abbiamo nel nostro ponente che potrebbero essere coperte da pannelli fotovoltaici che darebbero una ricaduta al coltivatore e che sarebbero una eccellente fonte di guadagno. 

Si possono fare coltivazioni sotto questi impianti e nello stesso tempo produrre energia pulita. In più ricordo che in questa zona noi non abbiamo tante fonti economiche importanti, noi viviamo di turismo e di agricoltura

Ora, se facciamo un impianto che impatta fortemente sul territorio, quindi anche sulle regioni, sul turismo perché quando si vedono delle pale eoliche di 200 metri non sono tanto belle da vedere, quindi per il turismo è un problema, per l’agricoltura anche e diventa difficile poter essere d’accordo con un progetto del genere”

Paolo Prato presidente Confedilizia

“Confedilizia è l’associazione storica che tutela i proprietari di casa. Intanto Confedilizia non vuole entrare nel merito politico o amministrativo della questione, comunque è un progetto imponente e ci sono molti profili che preoccupano come stiamo vedendo. 

Sicuramente il fatto che sia un privato e che ci sia una legge, quindi anche nel rispetto di tutti i criteri di legge, questo non inficia che non possano esserci danni, anzi probabilmente ci saranno ai privati che questi devono essere indennizzati. 

Si parla infatti di importanti eventi di cantierizzazione e poi sicuramente una conseguenza sarà la svalutazione dei terreni così come degli immobili. Quindi assolutamente ci sono delle problematiche che riguardano i proprietari di case che andranno vigilate, tutelate e se del caso fatte valere”. 

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