Ammontano a 138.000 gli stranieri regolarmente residenti in Liguria alla fine del 2013 pari all’8,7% della popolazione e al 2,9% degli stranieri residenti in Italia.
La provincia di Genova mantiene un ruolo centrale ospitando oltre la metà degli stranieri (53,1%), seguita da Savona con il 17,3%, Imperia con il 16,4% e La Spezia con il 13,2%. Una presenza che è rimasta pressoché costante nonostante la crisi economica. Sono questi alcuni dati diffusi oggi attraverso la presentazione del rapporto immigrazione 2014 dell’UNAR, l’Ufficio nazionale antidiscriminazioni razziali e presentati in Regione da Andrea Torre alla presenza degli assessori regionali al lavoro e al welfare Enrico Vesco e Lorena Rambaudi.
Gli stranieri non comunitari presenti in Liguria ammontano a 115.750 di cui il 22,9% minorenni e il 51% donne. Di questi il 59,2% è costituito da titolari di un permesso di soggiorno di durata illimitata, mentre i rimanenti oltre 47.000 titolari di un permesso a scadenza.
Le ragioni prevalenti del loro soggiorno sono il lavoro che incide su questa fascia per il 47,7%, la famiglia (44%) e lo studio (3%). Per quanto riguarda le seconde generazioni nel 2013 ammontano a 2.158 gli immigrati nuovi nati in Liguria che coprono una percentuale significativa delle nascite complessive nella regioni pari al 19,6%. Anche tra i residenti stranieri appare maggioritaria la componente femminile che rappresenta il 53,8% confermando una tendenza consolidata in una regione dove il lavoro domestico e di cura viene svolto prevalentemente dalle donne immigrate.
Tra le nazionalità piu’ rappresentante in Liguria dagli stranieri residenti l’Albania è al primo posto con 20.520 presenze, poco superiore all’Ecuador con 20.374, a seguire la Romania (15.137) e il Marocco (11.894), piu’ distante il Peru’ (4.598).
Nel 2013 le acquisizioni di cittadinanza italiana per matrimonio o residenza sono state 2.080, incidendo per il 16% sulla popolazione straniera residente, valore inferiore alla media nazionale del 21,6%. Nell’anno scolastico 2013-2014 sul totale degli scolari liguri (197.235) sono stati 23.000 gli alunni stranieri pari all’11,7% e di questi la percentuale di quelli che sono nati in Italia tocca il 45,4% un valore ragguardevole, sotto pero’ la media nazionale del 51,7% e di quella del Nord Ovest (56,3%).
In Liguria tra il 2011 e il 2013 i lavoratori immigrati che hanno perso lavoro sono prevalsi rispetto agli assunti. Le cessazioni nelle micro imprese sono state – 988 e ancor piu’ nelle piccole con -1082.
Una maggiore tenuta si rileva nelle medie aziende (-212) e soprattutto nelle grandi imprese che hanno un sostanziale equilibrio nel saldo occupazionale (-35). Anche in Liguria è cresciuta l’imprenditorialità immigrata, tra il 2011 e il 2013, del 9,6% con una punta del 13,2% a Genova. Ammontano a 17.338 le attività immigrate in Liguria per un’incidenza del 10,5% sul totale delle imprese in regione, di cui solo un quinto a conduzione femminile (3.320). I comparti di attività piu’ rilevanti per le imprese immigrate sono le costruzioni con un’incidenza del 46%, seguite dal commercio con il 32,5% e a grande distanza dall’alberghiero-risotrativo con il 4,8%. Nonostante la crisi le rimesse nei paesi di origine sono cresciute passando da 177 milioni di euro nel 2012 a oltre 185 milioni nel 2013.