In occasione della Giornata mondiale dell’Acqua, che si tiene come ogni anno il 22 marzo, il CimAP, Coordinamento imperiese Acqua Pubblica, interviene con una nota in cui fa il punto della situazione sulla gestione di Rivieracqua.
L’intervento del Coordinamento imperiese Acqua Pubblica
Scrive il CimAP: “La Giornata Mondiale dell’Acqua non è mai stata una data celebrativa per il popolo dell’acqua. Semmai l’occasione per evidenziare l’importanza di un bene primario essenziale alla vita e rilanciare le lotte per la gestione pubblica del servizio idrico.
Nell’imperiese si è resa ancora più necessaria dopo il passaggio ad un affidamento non conforme con l’ingresso del socio privato Acea Molise; un’operazione che avevamo già avuto modo di denunciare e che contrasta con la direttiva 2014/24/UE della Corte di Giustizia Europea. Ma non solo, anche la gara di aggiudicazione potrebbe aprire a contenziosi e ricorsi, essendo emersi possibili vizi di forma.
La follia delle bollette pazze, soprattutto per gli aspetti di retroattività, è solo l’ultimo atto di uno spettacolo indecoroso. Se negli anni sono tardati interventi, adeguamenti tariffari, perpetrati sprechi per le perdite nelle reti, non è certo dovuto agli utenti, ma a tutte le scelte e omissioni, a cominciare dalle responsabilità dei Sindaci e degli amministratori, che hanno impedito a Rivieracqua e alla gestione pubblica di operare compiutamente.
Nel frattempo, nel quasi generale silenzio della politica, si è fatto sentire il grido di allarme degli utenti vessati da aumenti tariffari che hanno prodotto gravi addebiti alla collettività ed enormi margini di guadagno a beneficio del gestore. Risulta evidente che il nuovo piano tariffario, eseguito con un provvedimento d’autorità dal commissario Scajola, sempre lui, uno e trino, è stato funzionale alla procedura di gara e alla privatizzazione.
Quanto dovremmo ancora aspettare per conoscere il pronunciamento dell’Autorità di Regolazione dell’Energia, Rete e Ambiente (ARERA) sulla legittimità della tariffazione provvisoria e sull’applicazione della retroattività?
Quanto dovremmo ancora attendere per vedere la revoca della gestione commissariale dell’ATO idrico imperiese, un incarico che concentra poteri straordinari e sottrae trasparenza alla gestione dell’acqua? E quando i Sindaci si riapproprieranno del loro ruolo di governo del servizio idrico attraverso la Conferenza dei Sindaci?
Ed infine, quando verrà realizzata un grande opera d’investimento sulle reti, che ad oggi hanno dispersioni del 45%, e interventi sulla ricarica delle falde per la tutela della risorsa idrica, anche in termini di qualità e potabilità?
Ma oggi, in occasione del prossimo 22 marzo, è anche la giornata nella quale il Forum Italiano dei Movimenti per l’Acqua presenta nella Sala Stampa di Montecitorio il ricorso inoltrato alla Corte Europea dei Diritti Umani per veder riconosciuta la violazione dell’esito referendario sull’acqua pubblica del giugno 2011.
Per parte nostra, come sancirono 27 milioni di cittadini, continueremo ad insistere per realizzare la difesa dell’acqua bene comune attraverso una reale gestione pubblica, partecipata e trasparente.
Poiché con la società mista pubblico/privato, la massimizzazione del profitto prevarrà sempre sull’ingente mole di investimenti che il servizio idrico necessita.
Si scrive acqua e si continua a leggere democrazia!“
CimAP – Coordinamento imperiese Acqua Pubblica