Il consigliere di minoranza del gruppo “Imperia Senza Padroni, Luciano Zarbano, interviene con una nota per esprimere dubbi e preoccupazioni in merito alle presunte recenti modifiche della Ex Sairo. Nella nota, il consigliere di opposizione solleva interrogativi in merito alla palazzina dei privati.
“Doveva essere un grande esempio di collaborazione pubblico-privato, un “project financing” capace di coniugare efficienza e innovazione. Si è rivelato tutt’altro. Oggi, il progetto Ex Sairo non ha più nulla del modello iniziale: il privato è uscito di scena con 2,5 milioni di euro in tasca, incassati grazie all’acquisto, da parte del Comune, della sua quota di proprietà. A spese pubbliche. A spese dei cittadini. Un’operazione avvenuta in fretta e furia, superando ogni altra priorità per la città.
Mentre Imperia continua ad avere emergenze ben più urgenti, la Giunta ha deciso – in totale autonomia – di accollarsi l’intero peso dell’intervento. Ma non solo: ora si parla anche di un’ampia area verde, mai prevista nel progetto originale, che sarà interamente realizzata con fondi comunali. Un’aggiunta “scenica”, ma a che prezzo? Il tutto con una regia tecnica affidata ancora una volta ad Avalon, società ormai onnipresente nelle operazioni dell’amministrazione Scajola.
Ma a cosa è realmente servita? L’unico dato certo sono i ritardi, i problemi in cantiere, le continue modifiche. E mentre i cittadini attendono chiarezza, la risposta dell’Amministrazione elude le questioni ambientali emerse durante i lavori – come i gravi problemi di inquinamento legati ai serbatoi industriali – per concentrarsi, paradossalmente, su un’autocelebrazione dell’efficienza organizzativa della stessa Avalon. Una propaganda stonata, mentre il cantiere Ex Sairo continua a trascinarsi con evidenti criticità, come già successo in passato con l’asilo dei Piani o il biodigestore provinciale.
Nel frattempo, un altro fatto grave: una delle due nuove palazzine previste è stata stralciata. Al suo posto, una nuova area verde. Una variante sostanziale del progetto, che incide profondamente sia sul piano urbanistico che su quello economico-finanziario. Eppure, tutto avviene nel silenzio. Nessun dibattito in Consiglio comunale, nessun confronto pubblico. Solo una generica comunicazione di avvenute “interlocuzioni” con il Ministero.
Sembra quantomeno singolare che lo stesso Ministero, autorizzante del finanziamento PNRR, abbia potuto concedere sic et simpliciter una variante così rilevante, senza richiedere un passaggio formale trasparente, né approfondire le ricadute concrete sul progetto e sui cittadini.
È evidente che il progetto iniziale sia stato modificato. E con esso, anche i tempi. L’appalto di ristrutturazione, dato inizialmente per “metà stabile”, è stato rivisto? È stato nuovamente deciso tutto dalla Giunta con i propri poteri? I dubbi sono numerosi. E destinati ad aumentare.
Noi come opposizione, continuiamo a porre domande. Continuiamo a chiedere trasparenza, verità, rispetto delle procedure e delle istituzioni. I cittadini hanno diritto a sapere come vengono spesi i fondi pubblici, quali sono le priorità dell’Amministrazione e perché, ancora una volta, Imperia è spettatrice di un progetto che cambia volto a colpi di delibere di Giunta.Tutta un’altra cosa, sì. Ma non certo in meglio.