Un anno di reclusione e 2.000 euro di multa, con pena sospesa. Si è concluso così oggi, martedì 25 marzo, il processo a carico del 45enne imperiese protagonista del cosiddetto “drive-in” dello spaccio, una rete di cessioni di droga che avvenivano a bordo strada, anche attraverso un sistema di dosi nascoste sotto i binari ferroviari.
L’uomo, difeso dall’avvocato Luca Brazzit del foro di Imperia, era finito a processo con l’accusa di spaccio di sostanze stupefacenti, in particolare cocaina e hashish, in un’inchiesta che aveva fatto emergere un sistema ben organizzato, con clienti che si fermavano in auto per ritirare le dosi, spesso preconfezionate e nascoste in punti strategici.
Oggi il giudice ha riqualificato il fatto, declassandolo a lieve e disapplicando l’aggravante originariamente contestata concludendo con un anno di reclusione e 2.000 euro di multa, con pena sospesa.