Domenica 14 dicembre al Teatro Salvini di Pieve di Teco, alle ore 21, la Onlus Nicola Ferrari e I Cattivi di Cuore augurano un Buon Natale e un felice 2015 e presentano “L’Italia s’è desta” (catalogo nostrano) di Stefano Massini, con Giorgia Brusco, Alessandro Cirilli, Chiara Giribaldi Antonio Manconi e Eugenio Ripepi. Regia di Gino Brusco.
Entrata ad offerta libera a favore dell’Associazione Nicola Ferrari Onlus per la ricerca contro la leucemia, mieloma e linfomi. Prenotazioni fino ad esaurimento posti al numero 339-3640601
Al termine dello spettacolo, la Onlus Nicola Ferrari sarà lieta di offrire un rinfresco augurale allestito presso l’adiacente Casa Sibilla.
Per oltre un anno l’autore ha raccolto dalla cronaca dei quotidiani italiani una serie di incredibili notizie, tutte vere e tutte provabili, per quanto letteralmente straordinarie. Sono fatti più o meno sanguinosi, più o meno tragici, tutti figli delle contraddizioni di un paese maldestro equilibrista: improbabili fattucchiere che promettono speranza, famiglie che ricevono radio vaticana anche dal microonde, sbigottiti pastori sardi alle prese con manovre militari, partite di calcio che terminano al pronto soccorso.
Il testo che ne emerge è una carrellata spietata, impietosa, di brevi quadri, ognuno dedicato a una parte diversa d’Italia.
E se il sottofondo è drammaticamente cupo, non si può non ridere della paradossale, involontaria, comicità di un Belpaese allo sbando.
Franco Quadri, “La Repubblica”
“È un documento sfizioso delle stupidità che costellano il nostro quotidiano “L’Italia s’è desta” di Stefano Massini, un’accurata raccolta per temi delle idiozie con cui rischiamo puntualmente di doverci misurare.”
NOTE DI REGIA
La mano sinistra stringe il tricolore, la destra il cuore.
Scorrono così, tra il grottesco e il paradossale, tra il drammatico e il comico, i 12 brevi quadri de “L’Italia s’è desta!”.
Lo spazio: la piazza, una piazza, tre panchine tricolore, bandiere ovunque per segnare il contrasto tra l’orgoglio nazionale e la stupidità nazionale.
I personaggi si muovono rapidamente tra un quadro e l’altro, alternandosi nella recitazione e assumendo il ruolo richiesto con vivacità, comicità, vocazione a farsi del male.
Gli attori ci portano in giro qua e là per il bel Paese, tutto si tinge di bianco, rosso e verde, tanta festa, troppa festa, poca ma significativa riflessione, come vuole la tradizione.
