“La sentenza della Corte non ci lascia soddisfatti, l’Europa dovrebbe essere una risorsa per gli stati che ne fanno parte e l’Italia è in grado, in un momento così difficile per l’Europa, di diventare un volano per gli stati membri e non un freno, perché le concessioni sulle spiagge della Finlandia non possono essere uguali.
Non è possibile che gli inglesi tornino con le tasche gonfie di regole speciali per le loro banche o in Irlanda si ottengano condizioni fiscali speciali e da noi, dove l’industria sta scendendo per numero di occupati, si vada a colpire un pilastro come il turismo balneare.
Il Governo non è riuscito a portare a casa nulla per la nostra economia. Non si può avere lo svantaggio di essere ai confini dell’Europa con quel che ne consegue per le ondate migratorie o per le costituzione di zone franche nei nostri porti e poi non far nulla a tutela delle nostre aziende”. Lo ha detto questa mattina il Presidente della Regione Liguria, Giovanni Toti intervenendo all’assemblea organizzata dalla Regione Liguria alla presenza dell’assessore regionale al Demanio, Marco Scajola e dei consiglieri regionali, Angelo Vaccarezza, Stefania Pucciarelli e Franco Senarega, all’indomani della sentenza emessa dalla Corte di Giustizia Europa contro la proroga decisa dall’Italia per le concessioni demmaniali e marittime fino al 31 dicembre 2020.
“IL Governo – ha detto Toti – può approfittare del momento e contrattare con l’Europa, in caso contrario l’Europa si dissolverà, come tutte le Istituzioni che non rappresentano più nessuno e che non corrispondono all’esigenza dei cittadini. Abbiamo riflettuto su un provvedimento ligure per dare un esempio, ma fino ad oggi non lo abbiamo fatto per paura di fare più danni e soprattutto di una pronuncia negativa da parte della Corte Costituzionale. Comunque una nostra legge può essere utile come sensibilizzazione politica e siamo pronti ad approvarla. C’è bisogno di un nuovo patto sociale con l’Europa, in modo che ogni stato possa coltivare le proprie peculiarità.
Da noi lo stabilimento balneare è frutto di una media impresa balneare che è lo zoccolo duro della nostra economia, che deve essere tutelata e deve avere lo spazio di programmazione e ogni politica di investimento in tal senso è fondamentale per creare ricchezza e occupazione”.
Il Presidente Toti ha ribadito che “Come Regione Liguria è fatto il possibile per sostenere il turismo grazie anche alla campagna stampa lanciata da poco, perché da troppo tempo in questa Liguria il turismo è stato visto con spocchia, come uno sviluppo minore rispetto all’industria pesante che si sta dirigendo in altri Paesi. Mentre ci sono aree della nostra Europa che sul turismo riescono a produrre un significativo PIL e così deve avvenire anche da noi. A questo punto continueremo con il doppio binario, mettendo al sicuro quello che abbiamo: trovando una soluzione legislativa alla Bolkestein”.
Dal canto suo l’assessore regionale al Demanio, Marco Scajola ha ribadito la posizione sempre mantenuta dalla Regione Liguria di un periodo transitorio per le aziende concessionarie di 30 anni. Una posizione che la Regione ha sempre sostenuto anche sui tavoli romani e alla presenza del Ministro agli Affari regionali, Enrico Costa e che la caratterizza rispetto alla posizione di altre regioni. Il prossimo passo sarà la convocazione al più presto del tavolo interregionale sul Demanio alla presenza anche degli assessori al Turismo per affrontare in modo congiunto e unitario il dopo sentenza.
Quello che è emerso con chiarezza nel corso dell’incontro è stata la debolezza delle linee guida del Governo soprattutto nel punto in cui si parla di “un adeguato periodo transitorio, senza specificare quanto, per l’applicazione della disciplina di riordino”.
Sulla stessa lunghezza d’onda anche i consiglieri regionali che hanno preso parte all’assemblea, Angelo Vaccarezza, Stefania Pucciarelli e Franco Senarega. Alla riunione sono intervenuti anche i rappresentanti delle Associazioni balneari liguri che hanno rivendicato una nuova norma rispetto alle linee del governo, in grado di quantificare il valore dell’azienda e introdurre il doppio binario , con un periodo transitorio di 30 anni. Dall’incontro è emerso che il Governo farà una legge delega, in cui si prenderà un anno e mezzo di tempo per decidere di scrivere la nuova norma. “Un altro rinvio inaccettabile, secondo le associazioni presenti, che congela lo stato di fatto”.