23 Novembre 2024 12:39

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23 Novembre 2024 12:39

LIGURIA. OSPEDALI VIETATI ALLE DONNE CHE INDOSSANO IL BURQA. IL PRESIDENTE TOTI:”CHI VIVE IN ITALIA SI DEVE ADEGUARE ALLE NOSTRE REGOLE”

In breve: ”Questo regolamento verrà applicato non solo nelle strutture sanitarie ma in tutti gli uffici pubblici regionali della Liguria”. Lo afferma il presidente della Regione Liguria Giovanni Toti

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Il burqa è il peggior simbolo della sottomissione della donna all’uomo e la vigilia dell’8 marzo ci sembrava un buon giorno per dire che chi vive in Italia almeno le minime regole di uguaglianza tra uomo e donna le deve saper cogliere e rispettare. Questo regolamento verrà applicato non solo nelle strutture sanitarie ma in tutti gli uffici pubblici regionali della Liguria”. Lo afferma il presidente della Regione Liguria Giovanni Toti cofirmatario insieme alla vicepresidente e assessore alla Sanità Sonia Viale della delibera che sarà sottoposta all’approvazione nella prossima riunione di Giunta.

Il governatore aggiunge: “Non ritengo che questa norma abbia un profilo di incostituzionalità perché già oggi esiste una legge dello Stato che vieta ai cittadini di andare in giro con il volto coperto o travisato. Semmai sarebbe incostituzionale il contrario, una diseguaglianza contraria al diritto. È una norma che risponde anche a un elementare principio di sicurezza in un momento in cui il terrorismo minaccia il nostro paese e il mondo”.

“È ovvio – prosegue il governatore – che le cure verranno sempre garantite, come previsto dalla nostra Costituzione: il diritto alla salute è prioritario e assoluto. Chi afferma che con questa norma si neghino le prestazioni sanitarie dice una grande idiozia e si abbassa alla più vile strumentalizzazione offendendo tutta la categoria degli operatori sanitari. Si tratta, invece, di stabilire un principio – conclude – per cui chi vive in una moderna democrazia come l’Italia, dove i diritti degli uomini e delle donne sono uguali per legge, non può nascondere il proprio viso, rendendosi così non identificabile o riconoscibile, ma si deve adeguare alle nostre regole”.

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