“Erano nel Piano di emergenza idrica che Rivieracqua dice di aver trasmesso alla Provincia di Imperia e alla Protezione Civile regionale e nazionale con il fine mitigare il fenomeno dell’eccesso dei cloruri, eppure le bottiglie di acqua minerale, acquistate da Rivieracqua con fondi regionali, permangono stoccate in un magazzino ad Andora”.
È quanto denuncia il sindaco di Andora, Mauro Demichelis in una nota stampa. Il comune è venuto a conoscenza che un utente ha chiesto a Rivieracqua di poterle avere, ma la sua richiesta non ha avuto fortuna. La signora ha ricevuto, infatti, una lettera dai vertici di Rivieracqua in cui le si indicava, in alternativa, la presenza di serbatoi mobili. In realtà, ad Andora, Rivieracqua non ha ancora collocato alcun serbatoio. Attualmente è vigente una ordinanza che impone l’uso dell’acqua che esce dai rubinetti ai soli usi igienico sanitari a causa dell’alta presenza di cloruri.
Crisi idrica ad Andora: dura reazione del sindaco Mauro Demichelis
Il sindaco Mauro Demichelis venuto a conoscenza dell’episodio, si è fatto aprire i magazzini, ha pubblicato le foto dei bancali e raccontando l’episodio.
“Eccola la “significativa quantità di acqua in bottiglia” così come la definisce Rivieracqua che, a dicembre 2022, ha acquistato con fondi regionali e che, da febbraio 2023, è stoccata nei magazzini dell’ex sede della Polizia Locale in attesa di un piano di distribuzione annunciato dal gestore e mai realizzato. La faccio vedere ai cittadini e, in particolare, ad una signora che questa mattina ci ha fatto avere in Comune una lettera a firma del direttore generale di Rivieracqua. Confermo alla signora che qui ci sono 14.112 bottiglie da 1,5 litri, ossia 28 bancali da 84 cestelli. Per ora non sono scaduti – scrive Demichelis che precisa ulteriormente – Dalla lettera ricevuta dalla signora veniamo a conoscenza che le suddette bottiglie NON saranno distribuite a tutti gli utenti perché per Rivieracqua sono “riserve destinate a fronteggiare possibili episodi circoscritti di mancanza d’acqua causati da guasti” e perché la distribuzione a tutta la popolazione “comporterebbe costi insostenibili”. Affermazione incredibile, che peraltro è completamente in contrasto con quanto comunicato dalla stessa Rivieracqua nel gennaio scorso, presentando al Comune i criteri di distribuzione”.
“Con rabbia e rammarico devo soprattutto constatare la poca conoscenza che i vertici di Rivieracqua hanno in merito agli interventi effettivamente attuati sul territorio andorese a favore dei cittadini – prosegue Demichelis – La lettera, infatti, pare negare alla signora le bottiglie d’acqua comunicandole che però sul territorio sono disponibili autobotti e serbatoi mobili. Segnaliamo nuovamente agli uffici di Rivieracqua che sul territorio non ci sono cisterne e che un loro funzionario ha comunicato per iscritto che, quando ci saranno, probabilmente conterranno acqua non potabile. Se per Rivieracqua le ripetute interruzioni del servizio sul territorio e il prolungato stop idrico patito da località Rollo, non bastano per avviare la distribuzione delle bottiglie, dobbiamo chiederci perché Rivieracqua continui a sottovalutare la situazione. Andora, con il passare dei mesi, più che vittima della siccità, sta patendo la catastrofica incapacità del gestore di far fronte all’emergenza idrica di Andora e di distribuire l’acqua a questo territorio, attraverso l’acquedotto che gestisce, così come invece fa in tutti i comuni dell’Ambito imperiese”.