25 Novembre 2024 18:54

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25 Novembre 2024 18:54

IMPERIA MON AMOUR. ALLA SCOPERTA DEL SANTUARIO DEL MONTE CALVARIO E DEL MUSEO DELLE CONFRATERNITE /FOTO E VIDEO

In breve: La quarta puntata della nostra rubrica dedicata al Parasio, è incentrata sul Complesso del Santuario di Santa Croce al Monte Calvario e il Museo delle Confraternite.

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IMPERIA. Quarta puntata di “Imperia Mon Amour”, la nuova rubrica di ImperiaPost dedicata interamente a Imperia.

L’architetto Cristina Tealdi porta il nostro giornale e tutti i nostri lettori alla scoperta di uno dei quartieri più caratteristici della città di Imperia. La quarta puntata della nostra rubrica è dedicata al complesso del Santuario di Santa Croce al Monte calvario e al Museo delle Confraternite.
Ringraziamo ancora l’architetto Tealdi per questa splendida opportunità e la Confraternita della Trinità per l’accoglienza.

Spiega l’ Arch. Tealdi:” Il Santuario di Santa Croce in Monte Calvario è un complesso architettonico dalla tipologia veramente singolare per la nostra zona: una chiesa barocca incastonata come in uno scrigno tra due le ali di un convento settecentesco che si erge sulla collina a ponente di Porto Maurizio. L’altura, denominata monte Gagliardone, è nota oggi come Monte Calvario per la presenza delle tre croci alla base delle quali è stata riportata la terra santa dell’omonimo monte simbolo della Passione di Gesù.
Il complesso è singolare in quanto non è stato pensato come tradizione voleva – a pianta rettangolare con chiostro interno e la chiesa parte del complesso -, ma come un blocco compatto il cui spazio all’aperto è costituito non da un chiostro, ma da un vasto piazzale antistante la facciata principale, esposta a sud verso il mare, particolare anchel‘orientamento della chiesa con abside a nord – anziché ad oriente, come di consueto-, direzione che ha definito l’assetto dell’insediamento ed ha caratterizzato la sua visibilità ed emergenza a livello territoriale.
La chiesa fu eretta nel 1690 dal sacerdote Bartolomeo Bruno, ha pianta centrale, ottagonale con un asse nord-sud caratterizzato dall’abside poligonale (in cui si trova l’altare maggiore) e dal portale d’ingresso, mentre sui due lati trasversali dell’ottagono si trovano due cappelle rettangolari che si sviluppano a tutta altezza.
La pianta, compreso il portico, può essere considerata a croce greca con l’asse trasversale minore di quello longitudinale, il cui indirizzo risulta così prevalente. Questo progetto, dovuto probabilmente a Marco Aicardi, introduce quindi nell’architettura di Porto Maurizio la pianta a croce greca, fornendone una interpretazione personale evidenziata dai nicchioni di alleggerimento praticati nei quattro pilastri angolari, modanati con paraste, che hanno il compito di sottolineare maggiormente i nodi strutturali fondamentali dell’edificio.

Le decorazioni pittoriche a motivi geometrici e floreali che si sviluppano su tutte le superfici voltate (vano centrale, cappelle laterali, abside) e, a mo’ di fregio, all’interno del cornicione ornato e sporgente che corre lungo tutta la superficie interna, potrebbero risalire alla prima metà dell’Ottocento, in quanto risultano simili a decorazioni pittoriche presenti in edifici ottocenteschi del centro storico portorino, ad esempio nell’Oratorio di Santa Caterina.
L’altare maggiore, di forme barocche con mensole ornate e sporgenti, è rivestito di marmi policromi e sormontato da una grande croce in legno scuro sostenuta da due angeli in marmo bianco bronzati; dietro l’altare è ancora visibile l’originale pavimentazione in ottagone di ardesia con tozzetto in marmo e al di sotto dell’altare è sistemato in un’urna di vetro il Cristo Morto, che fu nei secoli oggetto di grande devozione.”

Continua l’Architetta Cristina Tealdi:” Nonostante la fabbrica dell’edificio non sia stata omogenea e risulti ben evidenziata in pianta dalle diverse dimensioni delle strutture portanti, si può concludere che il complesso architettonico si presenta in realtà come corpo compatto e coeso, grazie alla copertura che tutto avvolge, celando all’esterno le disparità e le diverse altezze dei corpi di fabbrica, ma proteggendo all’interno tutta la ricchezza in termini di storia e tecnologia delle maestranze che si sono succedute nella realizzazione del complesso edilizio e architettonico.

La visita è proseguita nel Museo delle Confraternite , voluto e concepito – come spiegano i membri della Confraternità della Trinità che ci hanno accolto-  “per essere celebrazione e memoria della storia e della vita di tutte le confraternite liguri. Era infatti nostra intenzione preservare dall’oblio e conservare nel tempo,ma anche celebrare e far conoscere, la storia e la vita di tutte le nostre confraternite e la loro realtà all’interno del nostro tessuto sociale storico e religioso. Quindi il museo raccoglie al suo interno tutto ciò che è patrimonio ed espressione della vita dei confratelli: i loro antichi abiti cerimoniali, le insegne professionali, le reliquie, i documenti ovvero tutto ciò che merita anche di essere esposto e valorizzato in un museo: perché le “casacce” erano e restano un grande patrimonio storico ed artistico oltre che una rilevante parte della nostra cultura, espressione della nostra religiosità, devozione e amore per Dio e i fratelliNaturalmente il museo è anche arte, ed espone alcune opere importanti e significative. Tra le quali, una Madonna in pietra del 14’ secolo, arredi d’altare del ‘700, opere pittoriche del Carrega e altri, paramenti sacri.”


L’ARCHITETTO CRISTINA TEALDI INTRODUCE LA VISITA AL COMPLESSO DEL MONTE CALVARIO:

LA PARTE ESTERNA DELLA CHIESA:

L’ALTARE DEL SANTUARIO DI SANTA CROCE AL MONTE CALVARIO:

IL SOTTOTETTO:

LA STORIA DELLE CONFRATERNITE DI IMPERIA:

IL PONENTE LIGURE LONTANO DAL POTERE CENTRALE: LE CONSEGUENZE STORICHE:

IL MUSEO DELLE CONFRATERNITE:

 

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