23 Dicembre 2024 11:32

23 Dicembre 2024 11:32

Imperia: autobus per la gita scolastica non controllati, Carabiniere in pensione presenta un esposto. “Partiti comunque nonostante le lamentele”

In breve: È per questo motivo che il brigadiere capo dei Carabinieri, Ottavio Martucci, oggi in pensione, ha presentato un esposto

L’autobus per la gita scolastica a Boves non è stato controllato. Gli autisti sprezzanti hanno chiuso le porte e sono partiti comunque. Lo dichiara il già brigadiere capo dei Carabinieri, Ottavio Martucci, oggi in pensione, all’interno di un esposto. Oggetto della controversia l’automezzo utilizzato per la gita scolastica della scuola primaria di Caramagna, svoltasi lo scorso 2 maggio a Boves, dove, tra i partecipanti, c’erano anche i due nipoti di Martucci.

Un nuovo episodio relativo alla sicurezza dei mezzi di trasporto dedicati alle gite scolastiche che è avvenuto, casualmente, a pochi giorni di distanza da quello del 7 maggio. In quest’altra situazione, a seguito delle richieste di verifica da parte dei genitori degli studenti dell’Istituto Boine, è emerso che uno dei bus non era in regola con il collaudo, determinando così l’annullamento della gita.

Imperia: autobus non controllato, ex carabiniere presenta un esposto

L’ex carabiniere, nonno di due bambini che frequentano la scuola primaria di Caramagna (IM)
“Vercesi”,  nella sua denuncia inoltrata al Ministero degli Interni e dell’Istruzione, alla Prefettura di Imperia e di Cuneo, al comando provinciale dei Carabinieri di Imperia e Cuneo, all’Ufficio scolastico regionale, al comando generale dei Carabinieri a Roma e al sindaco Claudio Scajola, racconta i dettagli di quanto accaduto.

“Alla partenza dal Parco Urbano, per la gita scolastica a Boves – si legge nell’esposto dell’ex Carabiniere – non arrivava nessuna pattuglia per il controllo dei 2 autobus. Chiaramente alcune mamme iniziavano a lamentarsi per il mancato controllo (in quanto già in passato era successa la stessa cosa per la gita Limone-Piemonte).

Mia figlia, madre dei due bambini – continua -, chiamava il 112 rappresentando il problema. L’interlocutore riferiva di non poter mandare nessuna pattuglia ma, forniva alla stessa il nr. di telefono della Polizia Stradale di Ventimiglia, quale competente. Nel mentre telefonava alla Polizia Stradale di Ventimiglia, gli autisti sprezzanti delle dimostranze delle mamme, salivano a bordo degli autobus, chiudevano le porte dietro di loro e partivano, consapevoli delle lamentele dei genitori li presenti”.

Oggetto di contestazione anche una telefonata alle Forze dell’Ordine

“Premesso di essermi presentato quale Brig. Capo CC. In quiescenza, non avrei trovato ostacoli nel rappresentare “l’accaduto” anche ai Carabinieri di Cuneo, soprattutto preoccupato per tutta la questione in essere.

Chiamavo al nr. di telefono dei Carabinieri di Cuneo e cercavo di esternare raccontando quanto verificatosi ad Imperia.

Dopo aver cercato di rispondere alle varie domande a cui sono stato sottoposto, mi veniva chiesto, cosa volessi che facessero, rispondevo di non volere nulla di particolare ma, nel caso specifico di attenersi alle prescrizioni Ministeriali in merito alle Gite scolastiche.

Per tutta risposta all’improvviso l’Interlocutore con tracotanza ma, soprattutto l’insolenza di chi non sa cosa rispondere ad un cittadino, mi rispondeva testualmente “ ma va, guardi abbiamo segnalazioni più urgenti, buona giornata” chiudendomi praticamente la comunicazione in faccia.

Atteso che, il comportamento dell’interlocutore al telefono ha dimostrato di essere poco qualificato, irrispettoso e scarsa preparazione professionale, in quanto avrebbe potuto rispondermi semplicemente che il Comune di “Boves” ricade sotto la Giurisdizione di Borgo San Dalmazzo (accertato poi successivamente dallo scrivente). Non convinto ne soddisfatto, dell’umiliazione subita chiamavo telefonicamente i Carabinieri di Imperia, nel spiegare le motivazioni della mia chiamata, riscontravo che a loro non risultava alcuna richiesta di controllo autobus (in quanto il 112 aveva fornito direttamente il numero della P.S. di Ventimiglia in quanto i Carabinieri non erano competenti) Veniva ribadito, che non c’è una norma che prevede tale incombenza e, nel caso ne fossi stato in possesso di esibirla”.

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