Esce oggi “Ecosistema Urbano 2024” il rapporto di Legambiente realizzato con il contributo di Ambiente Italia e Il Sole 24 ore che analizza la qualità e le performance ambientali di 106 comuni capoluogo.
Quest’anno in testa alla Classifica 2024 ci sono città come Reggio Emilia, Trento e Parma. Si posizionano a metà classifica Genova (53° posizione) e Savona (61° posizione). Imperia, invece, al 97° posto (su 106) è la peggiore tra le città del nord Italia crollando rispetto al 2023 quando la città era invece al 54° posto. Mancano dati sulla qualità dell’aria, che la città non invia, ma non solo.
Qualità dell’aria: Imperia non dà notizie. “Scandalosa la cronica assenza di dati”
Insufficiente la qualità dell’aria a Genova e Savona che superano per almeno due parametri i limiti della normativa UE per le emissioni di biossido di azoto, particolato sottile (PM10 e PM2,5) e ozono. Anche quest’anno Imperia non ha fornito i dati delle centraline che rilevano la qualità dell’aria in città e sui quali si definiscono strategie per la riduzione delle emissioni di sostanze inquinanti e misure di tutela della salute pubblica.
«Registriamo un leggero miglioramento delle emissioni di particolato ma sono insufficienti i valori relativi all’ozono e al biossido di azoto – dichiara Daniele Salvo, responsabile regionale Ecosistema Urbano – ed è scandalosa la cronica assenza di dati relativi a Imperia. I fumi delle navi, il traffico urbano e l’aumento delle temperature medie sono tra le cause dello sforamento dei parametri e a farne le spese sono le persone più fragili. Sono necessari interventi per favorire l’ammodernamento dei mezzi pubblici e privati, l’elettrificazione delle banchine portuali ed incentivare forme di mobilità sostenibile».
Raccolta differenziata e acqua potabile: Imperia peggiora rispetto all’anno precedente
Per quanto riguarda la raccolta differenziata Savona e Genova non rispettano l’obiettivo di legge del 65% che andava raggiunto nel 2012, ormai rispettato da 62 città su 106.
Imperia peggiora rispetto all’anno precedente con il 65,8% (-2%) pur rispettando l’obiettivo di Legge e producendo meno rifiuti delle altre città liguri (457 kg/ab). Per quanto riguarda l’uso domestico di acqua potabile Imperia peggiora ancora e passa dai 102 l/ab/giorno consumati nel 2022 ai 144 l/ab/giorno del 2023.
Trasporto pubblico locale. Imperia resta in fondo alla classifica
In merito al Trasporto Pubblico Locale (TPL) gli indicatori nel Dossier sono costruiti rapportando le città in base al numero di abitanti. Tranne Roma tutte le grandi città, tra cui Genova, presentano un incremento del numero di passeggeri (viaggi/abitanti/anno). Resta in fondo alla classifica Imperia con 11 viaggi/ab/anno senza variazioni dal 2022.
Incidenti stradali, la Liguria è lontana dell’obiettivo UE
Per quanto riguarda l’incidentalità stradale siamo lontani dall’obiettivo UE di dimezzare il numero di vittime di incidenti. La media italiana di morti e feriti sulla strada è di 5,12 vittime/1000 residenti (dati ISTAT 2022).
Genova (8,4 vittime/1000 ab) è la 4° città più pericolosa d’Italia seguita da Savona (8,1 vittime/1000ab) in crescita rispetto all’anno precedente. Anche Imperia (6,2 vittime/1000 ab) e La Spezia (6 vittime/1000 ab) superano la media nazionale.
L’auspicato aumento di percorsi ciclabili e zone 20/30 km/h si è “concretizzato” in 50 centimetri ogni 100 abitanti a Genova e alla Spezia. A Imperia un metro! Per quanto riguarda la presenza di zone a traffico limitato (ZTL), tranne Savona che non ha fornito il dato solo Imperia raggiunge il valore di un metro quadro per abitante, restando ampiamente sotto la media nazionale (4 mq per abitante).
Verde fruibile e alberi in città: Imperia nelle ultime 10 posizioni in Italia
Anche quest’anno il verde fruibile resta un miraggio, con performance al di sotto della media nazionale pari a 53,1 mq/abitante. Imperia (5,7 mq/100 ab) e Savona (5,9 mq/100 ab) si posizionano penultima e terzultima nella classifica nazionale appena dopo Crotone.
La Liguria è in fondo alla classifica anche per numero di alberi in aree pubbliche. Imperia ha 8 alberi per 100 abitanti e occupa le ultime 10 posizioni in Italia
Male le città liguri anche nel solare pubblico (termico e fotovoltaico), calcolato sui kW di potenza installati su edifici pubblici per abitante. Imperia (4,34 kW/1000 ab) crolla rispetto al passato scendendo sotto al valore medio nazionale.
Stefano Bigliazzi, presidente Legambiente: “Imperia si distingue negativamente per l’insufficiente offerta di trasporto pubblico”
«Analizzando il Dossier emerge come la Liguria resti una regione con troppe criticità – dichiara Stefano Bigliazzi, presidente Legambiente Liguria – Genova e Savona si distinguono negativamente per l’elevato inquinamento dell’aria, la scarsa raccolta differenziata e l’inaccettabile numero di vittime sulle strade; La Spezia per le elevate perdite della rete idrica e l’eccessiva produzione dei rifiuti; Imperia per l’insufficiente offerta di trasporto pubblico. Tutte le città liguri restano a misura di automobile: con pessime prestazioni sulla disponibilità di aree pedonali e verdi fruibili, zone a traffico limitato, a 30 km/h e percorsi ciclabili. Sotto la media anche la produzione di energia da solare. Inoltre, anche quest’anno non sono disponibili i dati di Imperia sull’inquinamento».
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