Si è tenuta oggi, giovedì 21 marzo presso il Tribunale di Imperia, una nuova e decisiva udienza nel processo a carico di Diego Costacurta, esponente del collettivo Pecora Nera, accusato di minacce aggravate nei confronti del professor Matteo Bassetti. L’attivista è finito a giudizio per la protesta organizzata nel novembre 2022 durante la presentazione del libro “Il mondo è dei microbi“, interrotta da un gruppo di manifestanti con slogan e cartelli contro il medico.
La discussione del PM e la richiesta di pena
Il pubblico ministero inizia la sua discussione con un riepilogo dei fatti ponendo l’accento sulle minacce e le invettive nei confronti del medico: “Assassino, dottorino, vieni qua, ti veniamo a prendere”.
“Dai video della scientifica – spiega il PM – Si vede che l’imputato era molto vicino al dottor Bassetti e ne è scaturito un effetto intimidatorio che ha avuto conseguenze sulla persona offesa. La frase “Ci ricordiamo di te e ti veniamo a prendere” è un’espressione che non si può non qualificare come minaccia al di là dell’interpretazione data dall’imputato di un mese di reclusione”.
L’arringa della difesa
L’arringa della difesa si fonda invece sul tentativo di contestualizzare sia le affermazioni dell’imputato che il momento. “Le affermazioni di Bassetti vengono smentite dai video, dalla testimonianza dei due poliziotti. Il dottor Costacurta voleva solo avere un confronto, il termine assassino era riferito al fatto che le cure del Covid non fossero state distribuite ed eseguite in modo corretto. Sono affermazioni che si sentono anche in altri contesti a personaggi pubblici. Il dottor Bassetti è un personaggio pubblico che deve accettare critiche colorite che non sono minacce. Il dottor Costacurta ha spiegato ampiamente le sue parole”. L’arringa si chiude con la richiesta di assoluzione con formula piena perché il fatto non sussiste e spese processuali a carico del dottor Bassetti.
Cosa era successo?
Secondo la ricostruzione fornita in aula nelle precedenti udienze, Bassetti avrebbe ricevuto minacce dirette da Costacurta, il quale gli avrebbe gridato frasi come “Assassino, ti veniamo a prendere“, tentando di avvicinarsi fisicamente a lui prima di essere fermato dalle forze dell’ordine. L’infettivologo ha descritto l’episodio come “un’aggressione senza precedenti”, spiegando di aver temuto per la propria sicurezza anche fuori dal Casinò, dove i manifestanti avrebbero cercato di avvicinarsi alla sua auto.
Di contro, Costacurta ha sempre difeso la manifestazione, definendola una protesta pacifica per la libertà di espressione e dichiarando che il suo intento è sempre stato quello di avere un confronto con il medico e nulla di più.
Le dichiarazioni di Diego Costacurta
Commenta Costacurta: “La sentenza non è stata ancora declinata, ma sono certissimo che sarà una sentenza a mio sfavore, perché così vuole il potere, è necessario che sia questo, che venga questo. Non temiamo nulla, va benissimo così, accetteremo quello che sarà la non giustizia italiana. Benissimo, aspettiamo l’11 di aprile“.